Susan Sarandon, Pamela Anderson e Roger Waters denunciano il silenzio dei media sullo studio che scagiona il governo siriano sulle armi chimiche


"Questo è veramente importante. Perché non ne stiamo parlando?" si chiede l'attrice e attivista Susan Sarandon sul profilo Twitter in merito al documento trapelato dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche che contraddice il loro rapporto ufficiale sull'attacco di armi chimiche segnalato a Douma, in Siria, nell'aprile 2018.





Il documento di 15 pagine, formulato da accademici inglesi, pubblicato dal Gruppo di lavoro su Siria, Propaganda e Media, ha rivelato i risultati degli specialisti dell'OPCW secondo i quali, i cilindri di gas trovati sulla scena del presunto attacco di sarin erano probabilmente posizionate già in quel posto, e non erano, quindi, state sganciate dagli aerei dell'esercito siriano.

Questa rivelazione suggerisce che i cilindri sono stati messi lì dai "ribelli" di Douma che hanno pubblicizzato l'attacco sui loro canali mediatici e lanciato dubbi sulla veridicità del rapporto dell'organismo sulle armi chimiche, che non includeva le scoperte sul campo dei suoi specialisti. Si allinea anche con i dubbi che sono stati sollevati dagli scettici del racconto quando si è verificato l'attacco a suo tempo.

L'attivista Pamela Anderson ha twittato il suo sostegno agli "opinionisti indipendenti di Hollywood", mentre Roger Waters ha chiesto nei giorni scorsi alq uotidiano The Guardian e al giornalista Jonathan Freedland di scusarsi per averlo attaccato accusando i White Helmets di aver inventato l'attacco alle armi chimiche.



Anche giornalisti indipendenti hanno pubblicato su Twitter il report, denunciando l'ampio silenzio dei media sulla rivelazione.





Molte figure che hanno a lungo difeso l'azione occidentale contro Assad non hanno voluto affrontare nel merito il documento trapelato, scegliendo invece di diffamare Sarandon e altri, comunque, l'attrice ha ricevuto molto sostegno dai suoi ammiratori concordando con lei che il documento merita di essere diffuso.


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