VIDEO. "Se l'aggressore vuole combattere, lo sconfiggeremo": canzone sulla guerra commerciale diventa virale in Cina


Una canzone intitolata "Guerra commerciale" è diventata virale in Cina nel bel mezzo delle tensioni tra il paese asiatico e gli Stati Uniti.

"Se l'aggressore vuole combattere, lo supereremo con l'ingegno", recita uno dei versi della canzone, composto e divulgato dal produttore e paroliere Zhao Liangtian.

"Guerra commerciale! Guerra commerciale! Non temiamo questa sfida oltraggiosa! Una guerra commerciale sta accadendo sull'Oceano Pacifico!", prosegue il testo.

Zhao ha adattato la melodia di una canzone anti-giapponese del film "War of tunnels", del 1965, ambientato in una città cinese che si difende dall'invasione.

"Ho scelto 'War of Tunnels' perché ricorda una situazione simile a quella che la Cina sta affrontando oggi", ha detto Zhao a Bloomberg, aggiungendo che da quando è scoppiata la guerra commerciale ha sentito il "bisogno di fare qualcosa".




Retorica patriottica

Nel frattempo, i media di stato cinesi hanno mostrato anche una retorica simile a quella della canzone di Zhao, che sollecita la resistenza contro la pressione straniera.

Lo scorso venerdì, il quotidiano di stato People's Daily ha pubblicato un editoriale in prima pagina che evoca lo spirito patriottico delle guerre passate.

Da parte sua, il canale CCTV un giorno prima aveva trasmesso in prima serata diversi film del dopoguerra invece del tappeto rosso della settimana del cinema asiatico. Si tratta di film come "Heroic sons and sons" o "The Battle of the Shangganling Mountain" entrambi ambientati nella Guerra di Corea, un conflitto che viene spesso visto come una guerra indiretta tra gli Stati Uniti e la Cina.




Inoltre, a partire da questo lunedì, le radio e la televisione cinesi dovranno riprodurre l'inno nazionale del paese, "La marcia dei volontari", ogni giorno alle sette del mattino fino alla fine dell'anno.

Un'altra misura patriottica è stata presa dalla Lega della gioventù comunista della provincia di Canton che, attraverso WeChat, ha chiesto ai cittadini di mangiare più tilapia, un tipo di pesci d'allevamento che ora è soggetto a tariffe più elevate imposte dagli Stati Uniti.

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