Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha dichiarato in una lettera che non è in grado di esercitare la sua difesa in carcere di fronte ai tentativi degli Stati Uniti di ottenere la sua estradizione e forse la sua morte.
Nel testo, scritto a mano il 13 maggio scorso e inviato al giornalista indipendente britannico Gordon Dimmack, l'attivista australiano ha chiesto a tutti coloro che condividono i suoi ideali di combattere "fino al giorno in cui non sarà libero".
"Sono impotente e conto su di voi e su altre persone di buon senso per salvarmi la vita", ha scritto Assange, lamentandosi del fatto che coloro i quali avrebbero potuto organizzare la sua difesa si sono tirati indietro. "Tutti gli altri devono prendere il mio posto", ha aggiunto.
PDF of the original letter from Assange insude Belmarsh person:https://t.co/p55tkOBzJc https://t.co/PhT0JSM9y4
— BernThe270 Bernie2020 (@BernThe270) 24 maggio 2019
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