Putin al Forum di San Pietroburgo. E' giunto il momento di "ripensare il ruolo del dollaro, che è divenuto strumento di pressione"


Nell'ambito della sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che è necessario "ripensare il ruolo del dollaro, che è diventato uno strumento di pressione da parte dei suoi emittenti in tutto il mondo ". Lo riporta RT oggi.


Putin ha sottolineato che le istituzioni del sistema finanziario globale istituite molti decenni fa non tengono conto della comparsa di nuovi centri economici o del ruolo sempre più importante delle valute regionali e dei cambiamenti nell'equilibrio di potere e interessi.


"Ovviamente, questi profondi cambiamenti richiedono l'adeguamento delle organizzazioni finanziarie internazionali e il riconsiderazione del ruolo del dollaro, che come valuta di riserva mondiale è diventato ora uno strumento di pressione del paese di emissione nel resto del mondo", ha affermato il leader russo.



Putin ritiene che in questo modo le autorità finanziarie e politiche del paese nordamericano commettano un "grosso errore" che "sta minando i suoi benefici" perché "la fiducia nel dollaro sta calando".


Il presidente russo ha affrontato le crescenti tensioni in diverse aree, in particolare quelle commerciali, causate da alcuni attori occidentali con le loro cosiddette tradizioni "liberali" "che ora cercano di avere un ruolo non solo un ruolo globale, ma universale".


Durante la sua dichiarazione, l'inquilino del Cremlino ha fatto riferimento espressamente al caso della compagnia cinese Huawei e la serie di azioni contro dpromosse dagli Stati Uniti.


"Stanno cercando non solo di mettere sotto pressione [alla compagnia], ma di espellerla dal mercato globale, che in alcuni ambienti viene persino chiamata la prima guerra tecnologica della prossima era digitale", ha affermato.


A questo proposito, Putin ha spiegato che i tentativi di "monopolizzare la nuova ondata tecnologica" e di "limitare l'accesso ai suoi frutti" contribuiscono effettivamente alla concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e alla conseguente instabilità degli Stati che "solleva il problema della disuguaglianza globale a un livello completamente nuovo e diverso".

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