La Spagna accetta altre truppe statunitensi nel suo territorio senza l'approvazione del Parlamento


Il governo spagnolo ha accettato una richiesta degli Stati Uniti di rafforzare il suo schieramento militare nella base di Rota (Cádiz), mentre crescono le tensioni con la Russia e la Siria. Washington, in particolare e secondo quanto riporta El Pais, progetta di schierare 6 nuovi elicotteri navali in questa base militare, situata nel sud della penisola iberica, dove gli Usa hanno già schierato cacciatorpediniere missilistiche e migliaia di civili e militari nel quadro di un accordo bilaterale in vigore dal 1988.

Secondo la Costituzione spagnola, l'esecutivo spagnolo avrebbe dovuo sottoporre l'accordo a un dibattito parlamentare prima di accettare più truppe statunitensi a Rota.

Tuttavia, fonti governative hanno ammesso che l'attuale interim politico e la complessità implicata in qualsiasi modifica del trattato che regola la presenza delle truppe statunitensi in Spagna hanno consigliato di ignorare questa procedura e limitarsi a una semplice notifica, ha riportato il quotidiano spagnolo El País.

La sede della sesta flotta americana - L'Unità operativa delle forze navali statunitensi in Europa - ha annunciato il 4 giugno scorso che i quattro lanciamissili Aegis con il sistema di combattimento Aegis presenti nella base di Rota saranno sostituiti con quelli più moderni tra l'inizio del 2020 e la primavera del 2022.

Le fonti militari sostengono che la missione principale delle nuove navi che sostituiranno quelle ora schierate sarà la stessa: "contribuire alla difesa contro i missili balistici" come componente navale dello scudo missilistico della NATO.

In chiara contraddizione con la loro missione principale, i cacciatorpediniere americani schierati in Spagna sono stati più spesso impegnati in altre attività: navigare nel Mar Nero come segnale di allarme per la Russia; e attaccare le posizioni del governo siriano coinvolto in una prolungata guerra contro il terrorismo.

La Russia ha denunciato la militarizzazione del Mar Nero da parte della NATO in innumerevoli occasioni. Mosca crede che l'espansione degli Stati Uniti e dell'Alleanza Atlantica vicino ai confini russi rappresenti una minaccia diretta per la sua sicurezza nazionale e, pertanto, risponderà con la forza.

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