Gli iraniani hanno ragione ad avercela con noi. Parola dell'ex ministro degli esteri britannico Jack Straw


L'ex cancelliere del Regno Unito ammette che l'Iran ha diverse ragioni validi per il comportamento tenuto con il suo paese e fornisce indizi nella storia per capire la radice delle tensioni. Attraverso un articolo pubblicato, sabato scorso, dal quotidiano locale Daily Mail, l'ex ministro degli Esteri britannico Jack Straw (2001-2006) ha affermato che se Londra vuole risolvere le recenti tensioni con l'Iran, è fondamentale capire quale sia la storia condivisa da entrambi parti, così come le misure anti-iraniane adottate dal Regno Unito.

"(Gli iraniani) hanno buone ragioni per avere rancori nei confronti della "volpe astuta e colonizzatrice", come ci descrivono. L'Iran non è mai stata una colonia britannica, ma questo non ci ha impedito di sfruttare il paese alla ricerca di ricchezze e potere", ha scritto Straw.


Prima e Seconda Guerra mondiale

"Abbiamo invaso l'Iran nella prima guerra mondiale (1914-1918), contribuendo a una catastrofica carestia", ha riconosciuto l'ex ministro degli Esteri. "La grande carestia dal 1917 al 1919 avrebbe causato la morte di un quinto della popolazione, cioè più di otto milioni di persone, a causa della fame e del colera. Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)," ha aggiunto, "abbiamo occupato il paese insieme ai russi per cinque anni, dal 1941 al 1946.


Colpo di stato del 1953 contro Mosadeq

"Quando l'allora parlamento iraniano intraprese una lotta di otto anni per nazionalizzare l'enorme raffineria di petrolio British Petroleum (BP) e la vasta rete di pozzi petroliferi, l'Intelligence militare britannica (MI6) e la CIA risposero con un colpo di stato contro il premier iraniano Mohamad Mosadeq nel 1953", ha ricordato Straw nel suo articolo.

Il regime dell'ultimo Scià di Persia Mohamadreza Pahlavi

"Abbiamo contribuito a rafforzare lo scià a metà e fine anni '70, anche quando era ovvio che stava perdendo il sostegno popolare. Nel 1979, Mohamadreza Pahlavi fu rovesciato da una rivoluzione guidata dall'Imam Khomeini - il fondatore della Repubblica Islamica - e che portò direttamente all'inizio della Repubblica Islamica dell'Iran", ha scritto l'ex ministro britannico.

Guerra imposta dall'Iraq all'Iran (1980-1988)

Prima di tutto, secondo Straw, lo scenario peggiore sarebbe poi arrivato nel 1980, quando, ha spiegato, Saddam Hussein "senza alcuna giustificazione", invase l'Iran. Milioni di persone hanno perso la vita in quella sanguinosa guerra.

"Tutto l'Occidente, gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Russia hanno sostenuto l'Iraq (...). Per otto anni, l'Iran è stato effettivamente solo. (...) Questa esperienza rovente ha definito tutto ciò che è accaduto da allora ", ha ribadito l'ex ministro degli Esteri.

L'ex capo della diplomazia britannica ha poi sottolineato che i funzionari negli Stati Uniti, come il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Bolton, pensando di poter condurre la Repubblica islamica alla resa con le pressioni , non adottano la posizione corretta. Ciò che l'Iran sta cercando ora, soprattutto, è "rispetto e riconoscimento", ha affermato.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa