Appello urgente dei comunisti ucraini ai comunisti e ai democratici di tutto il mondo

da solidnet.org


Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it


Con un'inaudita sentenza che viola in modo flagrante i diritti umani e le libertà democratiche, la Corte Costituzionale dell'Ucraina ha sancito la validità delle odiose leggi che riscrivono la storia del paese, criminalizzando i comunisti e arrivando persino a sostenere, nel dispositivo, qualcosa che dovrebbe fare rabbrividire qualsiasi antifascista del nostro paese e del resto del mondo: “"Una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'URSS, in particolare in Ucraina, durante la Seconda Guerra Mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana".


Sono parole che dovrebbero suscitare l'indignazione di chiunque prova ribrezzo di fronte a uno sfrontato tentativo di riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale e di distribuire spudoratamente le colpe dei crimini nazisti, equamente tra vittime e carnefici (con lo scopo evidente di rivalutare i carnefici, in particolare quei collaborazionisti ora riabilitati dalle autorità di Kiev che si resero responsabili dello sterminio di centinaia di migliaia di soldati dell'Armata Rossa, partigiani e civili, in particolare di religione ebraica). E' stupefacente che nel nostro paese, mentre imperversa una vergognosa campagna russofoba che si propone esclusivamente di accrescere la tensione per inasprire i rapporti con una Russia che rimane saldamente antifascista nelle parole e nei fatti (come dimostrano le numerose risoluzioni contro il risorgere e la glorificazione del nazi-fascismo presentate all'ONU, su cui i rappresentanti italiani hanno avuto la spudoratezza di astenersi), nessuno, tra i partiti politici presenti nelle aule parlamentari, si accorga di quanto di odioso avviene nella ex repubblica sovietica dell'Ucraina (che nel marzo del 1991, prima del colpo di Stato di Eltsin e dei rinnegati di Kiev e Minsk, aveva votato a stragrande maggioranza per la sua appartenenza all'Unione Sovietica), governata oggi da nostalgici che glorificano come eroi nazionali i suoi collaborazionisti con Hitler. Ed è addirittura scandaloso che la politica abbia quasi fatto finta di niente persino nel momento in cui, di fronte alla esemplare condanna a 24 anni di carcere del miliziano nazista della Guardia Nazionale Ucraina considerato responsabile dell'assassinio nel Donbass di un nostro connazionale, il reporter Andrea Rocchelli, le autorità di Kiev hanno solidarizzato con il condannato, definendolo un “eroe di guerra” (!!!). In questo caso, nessuna interrogazione è stata presentata e nessun cartello è stato innalzato nelle aule del parlamento, non un solo striscione è stato esposto sui balconi dei palazzi istituzionali e chi, nel 2014, dagli scranni del governo (e della presidenza della Camera) aveva solidarizzato con il colpo di Stato sostenuto da USA/UE/NATO, ora tace senza alcuna vergogna. Per parte nostra, nell'esprimere piena solidarietà al Partito Comunista di Ucraina continuamente perseguitato, ci auguriamo che almeno dalle forze comuniste italiane arrivino parole (e soprattutto fatti) a sostegno della lotta dei nostri coraggiosi compagni ucraini. (Mauro Gemma)


Il 16 luglio 2019, la Corte Costituzionale dell'Ucraina (CCU) ha emesso una sentenza in merito all'appello costituzionale di 46 deputati dell'Ucraina circa la conformità con la Costituzione dell'Ucraina della legge dell'Ucraina "Sulla condanna dei regimi totalitari comunisti e nazionalsocialisti (nazisti) in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli " datato 9 aprile 2015 n. 317-VIII.


Contrariamente alle aspettative e alle opinioni dei principali esperti nel campo del diritto costituzionale e dei diritti umani in Ucraina, con la presente decisione, la Corte ha riconosciuto come costituzionale questa legge chiaramente anticostituzionale e antidemocratica.


La discrepanza della legge dell'Ucraina n. 317-VIII del 9 aprile 2015 rispetto alla Convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali e alle decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo è stata stabilita dalle competenti istituzioni giuridiche internazionali e si è riflessa nella relazione dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sull'osservanza del rispetto dei diritti umani in Ucraina del 16 febbraio 2015 e del 15 maggio 2015. Ma questo fatto è stato ignorato dall'organo di giurisdizione costituzionale. A sua volta, la Commissione europea "Per la democrazia attraverso il diritto" (Commissione di Venezia) e l'Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani del 18-19 dicembre 2015 nella 105a riunione plenaria hanno adottato una risoluzione ad interim congiunta riguardante questa legge che, in particolare, stabilisce l'inadempienza dichiarata da parte della presunta legge costituzionale delle norme internazionali per la protezione dei diritti umani e delle libertà.


La Corte Costituzionale dell'Ucraina ha basato questa decisione esclusivamente su motivi politici. Ciò è evidente dal messaggio di informazione ufficiale sul sito web della Corte.


Senza citare alcun argomento legale (che non può esistere) per motivare la sua decisione, la Corte fa riferimento a quanto segue:


"Per la loro natura criminale, i regimi comunisti e nazisti erano uguali, e i loro metodi di attuazione della politica repressiva dello stato erano identici. Questi regimi hanno negato categoricamente la possibilità dell'esistenza di uno stato indipendente ucraino, hanno perseguitato i suoi sostenitori e hanno ostacolato il risveglio nazionale ucraino”.


"... diverse generazioni di ucraini hanno vissuto in un'atmosfera di paura universale per la mancanza di libertà, si sono trovate in condizioni di restrizioni arbitrarie dei diritti civili e politici e di altri diritti e libertà".


"Una delle ragioni principali delle enormi perdite umane nell'URSS, in particolare in Ucraina, durante la seconda guerra mondiale risiede nel fatto che il regime nazista e il regime comunista avevano la stessa essenza antiumana".


"Per diversi decenni, la stella rossa, la falce e il martello incrociati e altri simboli del regime comunista sono stati ampiamente utilizzati dalle forze anti-ucraine per diffondere un'atmosfera di paura, odio e aggressione, per negare il diritto del popolo ucraino al proprio stato indipendente".


Di conseguenza, la Corte ha concluso che "la condanna dei regimi nazista e comunista da parte della legge e il divieto di utilizzare i loro simboli sono sanciti allo scopo legittimo di impedire un ritorno al passato totalitario".


È ovvio che la CCU è passata dall'essere una corte a un corpo di repressione politica, e questa sua decisione è puramente politica e non ha nulla a che fare con la legge. Naturalmente, nominata dal regime dell'ex presidente Poroshenko, la maggioranza dei giudici della CCU ha eseguito l'ordine politico del loro "capo", e ha commesso un crimine contro la memoria storica, la Costituzione dell'Ucraina e gli standard di protezione dei diritti umani.


Cari compagni e amici, non abbiamo dubbi che questa decisione sarà utilizzata per scatenare una nuova ondata di repressione contro il Partito Comunista, i suoi membri e sostenitori.


In queste circostanze, abbiamo urgentemente bisogno del vostro sostegno!


Ci saranno utili azioni e dichiarazioni che condannano la decisione criminale della Corte Costituzionale e la repressione del regime al potere!


Inoltre, vi chiediamo di utilizzare tutte le possibili leve di influenza nelle organizzazioni internazionali e nei governi nazionali al fine di condannare questa decisione criminale della CCU, al fine di imporre sanzioni nazionali e internazionali alle persone coinvolte nell'adozione di questa decisione della CCU, politicizzata e criminale per natura e forma.

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