La guerra valutaria può solo portare al collasso del dollaro USA



Global Times

Nella giornata di mercoledì la Federal Reserve statunitense ha ridotto di 25 punti base (pb) il proprio target range per il tasso sui fondi federali, anche se l'economia USA gode della più lunga espansione registrata. Tuttavia, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump difficilmente può essere soddisfatto di un taglio di 25 bps, ed è probabile che manterrà la pressione sulla Fed per qualcosa di più sostanziale.

Trump ha twittato a maggio che "sarebbe finita la partita, vinceremo" se la Fed avesse mai voluto iniziare una “disputa” per ridurre i tassi di interesse. Non è un segreto che Trump vuole pompare denaro nel sistema finanziario per sostenere l'economia degli Stati Uniti. Ora Trump è molto vicino a scatenare una guerra valutaria e sembra che la Fed non riesca a fermarlo.

Pechino è pienamente preparata se Trump cerca una guerra valutaria con la Cina. I tagli dei tassi di interesse non sono gli unici strumenti a disposizione dei politici statunitensi per indebolire la valuta statunitense. Nel 1985, gli Stati Uniti hanno firmato il Plaza Accord con Giappone, Germania Ovest, Francia e Gran Bretagna per deprezzare artificialmente la loro valuta rispetto allo yen. Tuttavia, un intervento valutario in stile Plaza Accord sembra oggi altamente improbabile. Una guerra valutaria è destinata a fallire nell'economia mondiale di oggi.

A Trump non piace che gli Stati Uniti abbiano deficit commerciali. È comprensibile che egli sostenga una politica del dollaro debole perché un deprezzamento del dollaro può pompare le esportazioni statunitensi e quindi ridurre il deficit commerciale. Una guerra valutaria potrebbe aiutare Trump a raggiungere l'obiettivo di ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti nel breve periodo, ma un rapido deprezzamento comporterà un collasso del credito in dollari USA.

Il predominio del dollaro USA nel sistema monetario globale diede solide basi per l'intervento valutario di Plaza Accord. Tuttavia, la situazione è cambiata in modo significativo da quel momento, poiché l'emergere dell'euro, dello yen e dello yuan come valute di riserva globali ha rotto il dominio del dollaro USA nel sistema monetario. Se Trump continua a trascinare il dollaro USA in una guerra valutaria, un rapido deprezzamento farà perdere completamente il suo ruolo dominante al dollaro USA, istituito dal sistema di Bretton Woods.

Il privilegio esorbitante del dollaro USA ha a lungo conferito all'economia statunitense una leva straordinaria, ma ora Trump sembra voler rinunciare a quel privilegio in cambio di un temporaneo taglio del deficit commerciale. Una guerra valutaria comporterà un crollo del dollaro USA. La Cina è pronta a prevenire i possibili rischi derivanti dalla guerra valutaria.

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

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