File chilometriche per l'acqua potabile. Emergenza umanitaria in Venezuela? No, accade negli USA



di Fabrizio Verde

Una coda interminabile di auto in fila sotto il sole cocente per provare a rifornirsi di acqua potabile. L’attesa è di circa 5 ore per quattro confezioni di acqua in bottiglia. Non tutti però riusciranno ad ottenere la tanto agognata acqua potabile.

Siamo nella infernale Caracas dove il despota Maduro ha ridotto il popolo alla fame, secondo la propaganda tossica del mainstream?

No.

Allora ci troviamo nella Cuba socialista ancor più infernale, secondo i soliti ineffabili personaggi del mainstream già citati, del Venezuela bolivariano e socialista?

La risposta è ancora no.

Siamo a Flint, in Michigan, negli Stati Uniti. Il faro della civiltà occidentale. Sempre per quella stampa pronta a puntare il dito contro il Venezuela e Cuba rilanciando tutta la peggiore propaganda imperialista contro i due paesi socialisti che hanno l’unica colpa di non piegarsi all’impero nordamericano.

Dovete sapere che a Flint ogni giovedì, come riporta la CNN, una fila di macchine si estende per oltre un miglio lungo l'autostrada Dort, mentre i residenti di Flint attendono ore per l'acqua in bottiglia perché hanno paura di bere dai loro rubinetti.

I problemi idrici di Flint possono essere fatti risalire al 2014, quando i funzionari della città e dello stato hanno cambiato l'approvvigionamento idrico della città nel tentativo di ridurre i costi. Tale decisione ha esposto i residenti a livelli pericolosamente elevati di piombo e ha portato a più di una dozzina di cause intentate contro le persone coinvolte.

Le immagini provenienti da Flint che dimostrano una volta di più come gli Stati Uniti si trovino in una situazione complessiva tutt’altro che florida, con la popolazione costretta a subire grossi disagi finanche per la fornitura di un servizio basilare come l’acqua potabile, semplicemente non le troverete sui media mainstream.

Se le mostrassero crollerebbe tutto il castello di menzogne costruito per dare sostegno alla propaganda imperialista contro quei paesi scomodi che resistono fieramente all’impero come il Venezuela e Cuba. Per questo ricevono quotidianamente attacchi meschini a base di fake news.

Come la fake news sparata dall’agenzia France-Presse sulla classe media impoverita in Venezuela costretta a rifornirsi d'acqua di sorgente per la scarsità di questo bene essenziale a causa delle fallimentari politiche socialiste implementate dal governo di Maduro.

Una consolidata realtà piegata alle esigenze della propaganda anti-venezuelana.

Quella dei venezuelani costretti a rifornirsi d’acqua presso la sorgente Waraira Repano era una fake news bella e buona.

Sarebbe bastata una semplice ricerca su internet ai giornalisti dell’agenzia transalpina per accorgersi che si trattava di una pratica comune.

Si trattava semplicemente dell’ennesima fake news propalata al solo scopo di avallare l’aggressione al Venezuela.

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