La Turchia creerà una "zona di sicurezza" in Siria con gli USA. Damasco: "Attentato alla sovranità, i curdi si sono prestati al gioco turco-statunitense"


La Turchia e gli Stati Uniti hanno concordato di intraprendere azioni congiunte per creare una zona di sicurezza nel nord della Siria a est dell'Eufrate. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Il ministero della Difesa turco ha riferito in precedenza che Ankara e Washington hanno concordato di istituire un centro per coordinare le operazioni congiunte nella futura zona di sicurezza nel nord della Siria. Come riportato dall'agenzia di stampa turca Anadolu, l'area compresa tra 30 e 40 chilometri si estenderà lungo il confine turco-siriano e sarà sotto il controllo della Turchia, che si coordinerà con gli Stati Uniti.

I membri delle formazioni curde dovranno lasciare questa zona e consegnare le armi pesanti.

"Abbiamo avuto colloqui (con gli Stati Uniti) per tre giorni, che proseguiranno più tardi. Non conosco ancora la data, ma abbiamo concordato con gli Stati Uniti di creare un centro di coordinamento delle operazioni congiunte a est dell'Eufrate", ha affermato Erdogan.

Intanto è giunta una nota di protesta di Damasco. "La Siria rifiuta categoricamente l'accordo annunciato dall'occupante turco e statunitense sulla cosiddetta (zona sicura) e ritiene che costituisca un'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della Siria e una flagrante violazione dei principi di diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", si legge in una dichiarazione del Ministero degli affari esteri e degli espatriati siriani.

Nel documento si evidenzia che questo accordo ha messo in luce la chiara associazione americano-turca nell'aggressione contro la Siria, che favorisce l'occupante israeliano e le ambizioni espansionistiche della Turchia, e rivela anche inequivocabilmente la disinformazione e l'inganno che governano le politiche del regime turco.

"Alcuni cittadini curdi hanno perso la testa e hanno accettato di essere uno strumento e un pretesto per questo aggressivo progetto turco-americano e ora si assumono la responsabilità storica di questa situazione emergente", ha avvertito la diplomazia siriana.

A questo proposito, Il Ministero siriano ha aggiunto che è tempo che questi cittadini ci ripensino e tornino in patria e sostengano il popolo e l'esercito siriano nella difesa della sovranità, dell'unità e dell'integrità territoriale della Repubblica araba siriana.

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