Gli USA confermano di aver tentato di corrompere e intimidire il capitano di una nave iraniana per sequestrarla


Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha confermato a The Hill che il suo rappresentante speciale per l'Iran, Brian Hook, ha scritto al capitano della nave iraniana Adrian Darya 1, sospettato di trasportare petrolio greggio in Siria, via e-mail nel tentativo di convincerlo a cambiare rotta per gli Stati Uniti.

La nave in questione è stata fermata a Gibilterra a luglio dalle autorità britanniche e vi è rimasta per sei settimane sospettata di dirigersi in Siria, violando così le sanzioni dell'Unione europea contro il governo di Bashar al Assad. Successivamente è stata rilasciata - nonostante le proteste degli Stati Uniti - dopo aver accettato di non dirigersi verso i paesi sanzionati dall'UE.

Mercoledì scorso, il Financial Times ha diffuso i messaggi di Hook, che ha trasmesso al capitano di origine indiana "buone notizie" offrendogli milioni di dollari in cambio del cambio di rotta. Inoltre, lo ha intimidito minacciandolo che se non avesse optato per quel "semplice percorso" la sua vita sarebbe "molto più dura". In assenza di una risposta, Hook ha scritto al capitano che il Dipartimento del Tesoro aveva imposto sanzioni a lui e alla nave.

"Abbiamo visto l'articolo del Financial Times e possiamo confermare che i dettagli sono accurati", ha detto a The Hill un portavoce del Dipartimento di Stato. "Abbiamo svolto ampie attività di sensibilizzazione con diversi capitani di navi, nonché compagnie di navigazione, avvertendoli delle conseguenze della fornitura di supporto a un'organizzazione terroristica straniera", ha aggiunto.

Gli Stati Uniti hanno designato come organizzazione terroristica i corpi della Guardia rivoluzionaria islamica, una struttura militare d'élite del governo iraniano lo scorso aprile, a cui l'Iran ha risposto catalogando le forze americane in Medio Oriente allo stesso modo.

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Yavad Zarif, ha accusato il governo americano di pirateria e "ricatto aperto". "Quando la pirateria fallisce, gli Stati Uniti ricorrono all'apertura del ricatto: dacci il petrolio dall'Iran e ricevi diversi milioni di dollari o sarai sanzionato", ha dichiarato Zarif.

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa