Il capo del Mossad minaccia di assassinare il generale iraniano Soleimani e il leader di Hezbollah Nasrallah


"Soleimani sa che la sua eliminazione e non è impossibile, ma non ha ancora necessariamente commesso l'errore che lo avrebbe incluso nella lista degli obiettivi di assassinio del Mossad", ha dichiarato il capo dell'intelligence israeliana (Mossad) Yossi Cohen, in un'intervista rilasciata ieri ai media israeliani.

Successivamente, Cohen ha ammesso che il famoso generale iraniano ha sfidato il regime di Tel Aviv sui campi di battaglia ed è considerato una "minaccia" per Israele.

Alla domanda sul perché il Mossad non è stato in grado di assassinare il leader di Hezbollah, Seyed Hasan Nasrallah, Cohen ha precisato: “Questa domanda non è corretta. La domanda corretta è se Nasrallah sa che abbiamo un'opzione per ucciderlo e la risposta è positiva."

Le affermazioni di Cohen arrivano pochi giorni dopo che il capo del servizio di intelligence del Corpo dei guardiani della Ricoluzione islamica(CGRI) dell'Iran, Hosein Taeb, ha rivelato un complotto ordito per anni dai servizi di intelligence arabi. Gli israeliani volevo effettuare un attacco con esplosivi contro il comandante delle forze Quds della CGRI nella provincia di Kerman, situata nel sud-est del paese persiano.

L'esponente dell'esercito persiano ha affermato il 1° ottobre che il regime israeliano comprende solo la lingua della forza e non apprende affatto la diplomazia.

Il generale Soleimani ha svolto un ruolo rilevante nei pesanti combattimenti in Iraq e Siria contro i gruppi terroristici, molti dei quali sostenuti dal regime israeliano, dai paesi occidentali e da alcuni regimi nella regione del Medio Oriente.

Dall'inizio delle crisi nei suddetti due paesi arabi, la Repubblica islamica dell'Iran ha sostenuto i governi e le nazioni di entrambi gli Stati, fornendo consulenza militare su richiesta delle sue autorità che, in ripetute occasioni, hanno ammesso l'efficacia dell'Iran nella lotta contro il terrorismo.

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