Movimento dei Paesi Non Allineati ribadisce il suo impegno per la sovranità della Siria e condanna le sanzioni di USA e UE contro il popolo siriano


I leader dei paesi (NAM) hanno firmato una dichiarazione finale alla fine del loro 18° vertice tenutosi a Baku, capitale dell'Azerbaigian, in cui hanno invitato tutti gli Stati a "astenersi dal minacciare l'uso della forza o usarla secondo la Carta delle Nazioni Unite".

La nota finale ha condannato il sostegno fornito da "Israele" alle organizzazioni armate, nonché i crimini terroristici commessi di ISIS, Al-Nousra e altre bande sponsorizzate da Al-Qaeda.

I capi di Stato hanno rinnovato la loro solidarietà con la Siria nei loro sforzi per recuperare il Golan occupato e hanno condannato i proclami unilaterali emessi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha riconosciuto il Golan parte dell'entità di occupazione israeliana.

La dichiarazione finale chiede al Consiglio di sicurezza di assumersi le proprie responsabilità e condannare esplicitamente le provocazioni statunitensi perché costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e dei precetti delle Nazioni Unite, in particolare la risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 497 dell'anno 1981 che considera nulle le misure adottate da "Israele" nel Golan siriano occupato.

I leader del Movimento hanno ribadito il loro rifiuto di tutte le misure economiche coercitive imposte dagli Stati Uniti e l'Europa verso la Siria e i paesi non allineati per motivi politici e ha sottolineato che le misure unilaterali imposte alla Siria hanno un impatto negativo sulla vita dei siriani e sono incompatibili con il diritto internazionale e pertanto sono illegittime e devono essere rimosse.

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