di Alberto Negri*
Non c’era audio, non si vedeva quasi niente perché era notte, si distinguevano a stento le sagome degli attaccanti e dei jihadisti. Ma Trump, grazie a una fervida immaginazione, è stato in grado di descrivere nei dettagli la morte di Al Baghadi. I russi non sono convinti, turchi e curdi lo assecondano, i siriani tacciono se non per protestare contro l’annuncio di Trump di occupare i loro pozzi petroliferi. I testimoni in zona parlano di tre ore di battaglia, raid e bombardamenti: fatti da chi e come? Da un aereo Usa e da sei elicotteri che poi dovevano tornare in Iraq? In Iraq o in Turchia che è a 5 minuti di volo ed è un Paese con basi Usa e Nato? Un racconto che fa acqua da tutte le parti: forse a Trump il Pentagono ha dato informazioni monche perché non si fida.
Per un approfondimento:
https://www.theguardian.com/world/2019/oct/28/doubts-over-trump-dramatic-account-baghdadi-raid?fbclid=IwAR3E8vueUGis4Vg3JN1U9BnxogI756rkhO8VpVl0jaCtU3rpDbsR3f2VcFs
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