In Bolivia brutale aggressione della polizia golpista alla presidente del Senato Adriana Salvatierra del MAS (VIDEO)

La legittima presidente del Senato della Bolivia, Adriana Salvatierra, è stata brutalmente aggredita e malmenata dalle forze di polizia schierate coi golpisti quando ha cercato di entrare nella sede legislativa per assumere la presidenza del paese, così come indica la Costituzione del paese andino.

Nei video si vedono gli agenti della polizia boliviana aggredire la giovane senatrice del MAS mentre prova ad entrare in Parlamento.

Sarebbe questa la «transizione democratica» di cui cianciano certi esponenti della destra italiana, autoproclamati moderati come Antonio Tajani, già presidente del Parlamento Europeo, molto vicino ai golpisti venezuelani.

Tornando al golpe che si consuma in queste giornate drammatiche in Bolivia, prima di provare ad entrare e nel bel mezzo del tumulto la senatrice si è rivolta alla stampa: «Siamo parlamentari, dobbiamo entrare nella nostra fonte di lavoro, tenere gli incontri corrispondenti e chiediamo al colonnello di consentirci di entrare», ha affermato Salvatierra.

Ieri, Jeanine Áñez, seconda vicepresidente del Senato, si è proclamata capo dello Stato del paese anche se l'Assemblea legislativa era praticamente vuota, senza rappresentanti del MAS (i due terzi dei parlamentari) e senza aver accettato le dimissioni di Evo Morales e Álvaro García Linera, destituiti dal un golpe militare.

Parimenti le dimissioni di Adriana Salvatierra non sono state ratificate e quindi è venuta ad occupare il posto che gli spetta secondo quanto indica la Costituzione dello Stato Plurinazionale della Bolivia. Mentre Áñez si è dichiarata Presidente senza che nessuno l'abbia promossa nemmeno al grado di Presidente del Senato.





Sull’autoproclamazione nella giornata di ieri era intervenuto anche Evo Morales dal Messico con un tweet molto chiaro: «L’autoproclamazione attenta contro gli articoli 161, 169 e 410 della Costituzione politica dello Stato (CPE) che determinano l'approvazione o il rifiuto di dimissioni presidenziali, la successione costituzionale alle presidenze del Senato o dei Deputati e la supremazia del CPE. La Bolivia subisce un assalto al potere del popolo».

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