Il Primo Ministro danese Mette Frederiksen afferma di comprendere l'analisi di Macron sulla "morte cerebrale" della NATO

Le recenti affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron secondo cui la NATO si troverebbe in «morte cerebrale» avevano suscito forti reazioni e critiche da parte degli alleati della Francia in Europa e all'estero.

Tuttavia, il primo ministro danese Mette Frederiksen afferma di seguire le affermazioni di Macron.

«Non voglio addentrarmi nella scelta delle parole. Ma l'analisi di base che la NATO viene messa in discussione, credo, abbia qualche merito», ha dichiarato ai microfoni del giornale Jyllands-Posten Frederiksen, leader del partito socialista democratico danese che ha spezzato il dominio del partito Venstre liberal-conservatore.

Allo stesso tempo, Frederiksen ha però sottolineato che la cooperazione della NATO è, dal punto di vista danese, la più importante politica di sicurezza. Proprio come il leader francese, Frederiksen non vede alcuna alternativa alla NATO, sia per l'Europa, sia per gli Stati Uniti.

«Viene messa in discussione la cooperazione con gli Stati Uniti, perché il rapporto tra Europa e Stati Uniti è cambiato con il presidente degli Stati Uniti», ha affermato Frederiksen.

La leader danese ha inavvertitamente fatto eco al discorso perenne di Trump sull'Europa che deve assumere una responsabilità di difesa più forte. La Danimarca è stata ripetutamente criticata dall'amministrazione Trump per non aver rispettato l'obiettivo dichiarato della NATO di raggiungere una spesa per la difesa del 2% del PIL. Copenaghen è attualmente bloccata all'1,35 per cento, ma si è impegnata a incrementare le sue spese all'1,5 per cento.

Nel 2017, Macron aveva suggerito di formare una nuova alleanza di difesa al di fuori delle strutture esistenti, come la NATO e il braccio di difesa dell'UE. All'Iniziativa europea di intervento (EI2) sono stati successivamente aggiunti 14 paesi europei, tra cui Svezia e Finlandia, che perseguono formalmente una politica di non allineamento.

Nonostante i ripetuti sforzi di Macron per mantenere una stretta relazione con gli Stati Uniti, i suoi commenti furono ampiamente interpretati come una rinascita della spinta gollista a ritirarsi dalla NATO. La cancelliera tedesca Angela Merkel, un alleato chiave di Macron, prese le distanze dalle sue parole definite come «drastiche».

I commenti di Macron sono stati anche ricevuti con notevole disagio nell'Europa orientale, che dipende sempre più dagli Stati Uniti per la sicurezza. L'intervista di Macron ha suscitato preoccupazioni in Polonia e negli Stati baltici, dove i suoi commenti sono stati interpretati come un «segnale pericoloso».

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