Venezuela, i protagonisti de la Mesa de Dialogo in audizione al Senato



Esiste un’opposizione in Venezuela che ha scelto la via pacifica, democratica e che critica il criminale blocco degli Stati Uniti e dell’Unione Europea contro il proprio paese. Esiste un’opposizione in Venezuela che critica i modi violenti, le ingerenze e i pericoli di invasione sul modello Libia che sono i principali punti di riferimento programmatici dell’altra opposizione. Mentre conosciamo tutta della seconda, con i nostri media sempre pronti a tradurre all’istante le veline che arrivano dal Dipartimento di Stato Usa sulla barzelletta della storia Guaidò, della seconda non conoscete nulla.


Oggi a Roma, più precisamente al Senato della Repubblica italiana in audizione alla Commissione esteri, i membri di questa altra opposizione sconosciuta ai media e il rappresentante del partito che sostiene il governo del Presidente Nicolas Maduro (il PSUV), Francisco Torrealba, hanno avuto l’occasione di esporre i successi (censurati dai grandi organi della stampa) della cosiddetta “Mesa de dialogo” che in Venezuela cerca una via di pace e negoziata da venezuelani senza interferenze straniere alla complessa situazione politica ed economica nel paese.


Nel suo intervento di fronte ai senatori italiani, Francisco Torrealba, ha proprio sostenuto come il modello di riferimento scelto per il cosiddetto “dialogo Barbados-Oslo” tra il governo e le opposizioni che negli anni scorsi si sono macchiate di colpi di stato e facilitato il blocco criminale contro il proprio paese non funziona perché è un approccio delle situazioni tipiche della guerra. “Ma il Venezuela fortunatamente non è in guerra”, ha sottolineato Torrealba. In quest’approccio in cui l’accordo si raggiunge solo quando si è d’accordo su tutti è difficile trovare chiaramente una soluzione con chi da ultimo il 30 aprile scorso ha intentato con 20 militari un golpetto sparando contro una caserma dei militari. “Per fortuna altri partiti dell’opposizione hanno deciso di avviare un processo di dialogo nazionale senza essere monitorato e controllato da nessun paese esterno. Da venezuelani e tra venezuelani. In poco tempo questo dialogo ha raggiunto accordi mediati con una metodologia ben diversa dal sistema Barbados Oslo. Il nostro metodo di dialogo. Se siamo d’accordo su qualcosa lo attuiamo e in poco tempo abbiamo deciso di tornare in Parlamento, designare un nuovo potere elettorale e abbiamo concordato la liberazione di oltre 30 politici in carcere per diversi crimini commessi nei mesi scorsi”, ha proseguito Torrealba.


Particolarmente significativo il passaggio del dirigente del PSUV su Guaidò e sul fatto che i media internazionali passino solo una versione della realtà. “Il motivo è che l’Assemblea nazionale dominata da questo G4 – Accion Democratica, Voluntad Popular, Primero Justicia e Nuovo Tempo – ha trasformato tutta questa vicenda in un business. Il deputato Guaidò ha ricevuto 1218 milioni di dollari: contabilizzando le donazioni di Trump e quelle di diversi governi soprattutto europei. Ha risposto a noi parlamentari che non doveva nessuna spiegazione di questi soldi a nessuno. Come si sono arricchiti i suoi amici, finanziari etc grazie a questa presunta battaglia? Guaidò non risponde. “Come non risponde" – prosegue Torrealba - "sui rapporti con gli organismi paramilitari colombiani e non ci ha potuto spiegare come si è fatto fotografare con i paramilitari che squartano le persone.”


Molto significativo, nel proseguo dell’audizione, anche l’intervento dell’ex candidato alle presidenziali vinte da Nicolas Maduro nel maggio del 2018, Javier Bertucci presente come uno dei sostenitori della Mesa de dialogo in corso. “Esiste un’opposizione più radicale e una più moderata (rappresentata da noi): non vogliamo golpe, invasioni straniere e morte dei venezuelani. Crediamo in una via di pace, intese e sviluppo che meritiamo tutti come popolo.” “Chi danneggiate con le sanzioni? Maduro? No il popolo. L’urgenza è la sofferenza e il blocco criminale sta uccidendo la nostra gente.” Le parole poi di Santolo, rappresentante del partito di Henri Falcon che nelle ultime elezioni presidenziali ha ottenuto quasi 2 milioni di voti . “Se parte dell’opposizione fomentata dagli Stati Uniti non avesse martellato sull’astensione oggi ci sarebbe un presidente diverso da Nicolas Maduro”, ha sostenuto.


Un’opposizione pacifica, responsabile, democratica che critica i crimini degli Stati Uniti contro il proprio paese. Un'opposizione che vuole sconfiggere il governo del Presidente Nicolas Maduro con la via delle elezioni e non con colpi di stato, violenze terroristiche e possibili invasioni straniere. Una opposizione che insomma per i media italiani (e le sue veline) non può fare notizia.

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