di Francesco Maringiò
Per oltre 20 anni i giornali di tutto il mondo ci hanno raccontato bugie sulle vere ragioni della guerra in Afghanistan.
Ora un’inchiesta del Washington Post svela falle e lacune coperte per anni dal segreto di stato e dalla complicità dei media embedded che hanno raccontato la versione unilaterale di chi aggrediva l’Afghanistan. Non possiamo certo toglierci il cappello davanti al Washington Post, perché anche loro, in questi decenni, hanno addomesticato l’informazione e contribuito a demonizzare chi allora (il movimento per la pace, gli stati che si sono opposti alla guerra,…) già denunciava quelle falsità. Come era già successo con la guerra in Jugoslavia e le menzogne alle quali abbiamo voluto credere poi sulle armi di distruzioni di massa di Sadam Hussein.
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