Aymeric Monville - La Francia dai Gilet Gialli allo sciopero contro la riforma delle pensioni

di Aymeric Monville (resp. esteri segreteria del Polo di rinascita comunista in Francia)

A seguito del movimento pre-insurrezionale dei gilet gialli e delle incessanti lotte dell’estate e dell’autunno 2019 (operai ospedalieri, vigili del fuoco, insegnanti, lavoratori precari, ecc….), si sta sviluppando in Francia un movimento molto combattivo per il ritiro del progetto Macron teso a distruggere le pensioni. È in atto uno sciopero a maggioranza in molti settori (trasporto ferroviario e urbano, insegnanti, prodotti chimici….), uno sciopero nazionale, scioperi rinnovabili votati in assemblee generali professionali o interprofessionali, blocchi di raffineria. Già un milione e mezzo di lavoratori ha attraversato ogni grande e media città del paese chiedendo il ritiro totale del progetto Macron-Delevoye e un miglioramento generale della situazione dei lavoratori, pensionati attuali e futuri.

Il martellamento dei media volto a isolare i ferrovieri non solo non è riuscito a “prendere” la maggioranza, non solo Laurent Berger, il segretario molto crumiro della CFDT e attuale presidente della Confederazione europea dei sindacati non è riuscito a rompere lo sciopero, non solo molti lavoratori hanno capito che il “punto di pensionamento” è interamente progettato per ritardare il pensionamento senza fine e per amputare le pensioni senza fine, ma sempre più persone capiscono che questa controriforma sponsorizzata dall’Unione Europea e sostenuta dal MEDEF è solo uno degli elementi del “pacchetto” di controriforme volte ad eliminare le conquiste sociali del 1945 e a sostituirle con una società totalmente diseguale, in linea con le norme regressive dell’Europa tedesca nota come “ordo-liberale” e il contro-modello anglosassone. È perché stanno cominciando a capire che un numero significativo di giovani, compresi gli studenti delle scuole superiori, è probabile che si impegnino in questo movimento nonostante il lavaggio del cervello europeista e l’anticomunismo di Stato dei media tradizionali e dei programmi scolastici ufficiali.

È infatti fondamentale denunciare – cosa che la “sinistra”, l'”estrema sinistra” e le confederazioni in formato euro rifiutano di fare – il ruolo ultra-negativo dell’UE: l’UE ha infatti ufficialmente “raccomandato” l’introduzione in Francia di un regime pensionistico unico per accelerare il “rimborso” del cosiddetto debito “dovuto” dalla Francia ai mercati finanziari. È, quindi, necessario rompere le catene dell’Unione europea e delle altre istituzioni del capitalismo globalizzato (FMI, OMC, ma anche la NATO e il futuro “esercito europeo”) per ripristinare la sovranità nazionale, stabilire una vera sovranità popolare incentrata sul mondo del lavoro, nazionalizzare le grandi imprese del CAC-40 , riprendere la strada del progresso sociale e della “produzione in Francia”, che è ormai ampiamente distrutta, passare per sempre alla “transizione ecologica”, impegnarsi in una cooperazione internazionale reciprocamente redditizia, rilanciare l’Europa dalle lotte e intraprendere la strada del socialismo-comunismo per il nostro popolo.

In termini di tattiche di lotta, si deve portare un messaggio di democrazia operaia e sindacale soprattutto nelle lotte: senza cedere nulla all’anti-sindacalismo primario, spetta agli scioperanti e alle Assemblee generali professionali e interprofessionali esistenti:

– coordinare e gestire il movimento fino al ritiro del progetto Macron;

– chiedere che tutte le confederazioni sindacali smettano di appoggiare il falso “dialogo sociale” di Macron e che smettano di cercare un illusorio “sindacalismo unito” con la leadership gialla della CFDT;

– promuovere da soli, indipendentemente dalla “pseudo-concertazione” istituzionalizzata, richieste anti-capitalistiche e anti-Maastricht per il progresso, l’occupazione, la riduzione delle disuguaglianze, la democrazia e la protezione sociale per tutti;

– sviluppare il maggior numero possibile di contatti interprofessionali, tra i lavoratori dei trasporti (Mare, Aria, Ferrovia, Ferrovia, Strada, insieme!), tra lavoratori pubblici e privati, tra lavoratori attivi, disoccupati, studenti e pensionati, precari e statutari, tra lavoratori francesi e immigrati, compresi i lavoratori privi di documenti.

Costruire la convergenza delle lotte richiede anche, attraverso le mobilitazioni della prossima settimana, di lavorare per una gigantesca dimostrazione unitaria di lotta a Parigi sugli Champs-Elysées, in modo che insieme, senza rinunciare alla loro legittima diversità, i sindacati di lotta, i gilet gialli, gli attivisti politici delle organizzazioni progressiste possano lottare contro il profitto capitalista per riportare la Francia sulla strada del progresso sociale, della sovranità popolare e delle libertà democratiche. Stanno distruggendo il nostro Paese e le nostre conquiste? Tutti insieme e allo stesso tempo, blocchiamo i loro profitti!

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