2 Febbraio 1943. Contro ogni equiparazione tra nazismo e comunismo, è necessario ricordare la battaglia di Stalingrado

di Paolo Desogus

Oggi ricorre l'anniversario della vittoria dell'Armata Rossa a Stalingrado. Esattamente 77 anni fa, con una gigantesca e sbalorditiva manovra a tenaglia, l'esercito sovietico completava l'annientamento della sesta armata nazista del feldmaresciallo Paulus. In modo del tutto inaspettato si assisteva a un clamoroso capovolgimento di fronte che avrebbe portato l'Armata Rossa a Berlino, al suicidio di Hitler e alla conquista del Reichstag.

In un'epoca di manipolazione della storia e di ricostruzione del passato ad uso e consumo delle attuali élite dominanti, occorre ricordare con e forza quel grande evento militare e politico. Soprattutto dopo la risoluzione del Parlamento europeo, che equipara nazismo a comunismo, è necessario ricordare la battaglia di Stalingrado. È in atto il tentativo di riscrivere la storia, di diminuire le responsabilità tedesche e soprattutto di cancellare l'apporto decisivo dei comunisti nella lotta contro il nazismo e contro l'imperialismo. A noi spetta il compito di non dimenticare.

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