Nonostante gli attacchi turchi, l'esercito siriano continua ad avanzare a Idilb. Mosca smentisce Erdogan e precisa: Non ci hanno segnalato il movimento dei loro convogli


Ieri un convoglio di truppe turche è entrato nella provincia siriana di Idlib in soccorso ai gruppi jihadisti ormai allo sbando dopo i recenti progressi compiuti dall'esercito siriano.

Le truppe siriane hanno bombardato il convoglio turco causando la morte di 6 soldati turchi, la replica di Ankara è stata il bombardamento con i suoi caccia F-16 che hanno portato alla morte di 35 soldati siriani, secondo quanto ha riferito oggi Erdogan in una conferenza stampa. Lo stesso Erdogan ha avvertito la Russia di non intromettersi. La replica di Mosca non si è fatta attendere: "Unità dell'esercito turco hanno condotto i movimenti all'interno della zona di de-escalation di Idlib durante la notte dal 2 febbraio al 3 febbraio senza informare la parte russa e sono state attaccate dalle truppe del governo siriano, che stavano prendendo di mira i terroristi a ovest di Saraqib", ha riferito oggi il centro russo per la riconciliazione delle parti in conflitto in Siria.

Intanto, l'esercito siriano ha proseguito le sue operazioni militari per liberare Saraqib, città strategica per il controllo delle arterie autostradali che collegano Aleppo e Damasco.

Guidato dalla 25a divisione delle forze speciali (ex Tiger Forces), l'esercito arabo siriano è riuscito a liberare due città situate a nord-ovest di Ma'arat Al-Nu'man, a seguito di un'intensa battaglia con i ribelli jihadisti.

Secondo un rapporto sul campo citato da Al Masdar News, l'esercito siriano ha liberato le città di Jawbas e Saan nel mezzo della loro continua spinta per controllare l'importante autostrada Aleppo-Latakia (M-4).

Per le forze armate turche ed i suoi alleati, perdere Saraqib sarebbe un duro colpo, poiché la città stessa si trova in un incrocio tra le due principali autostrade della Siria.

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