Arrivano conferme degli studiosi. In Italia il coronavirus arrivato dalla Germania dal "focolaio di Monaco"

L’Italia, suo malgrado, si trova ad essere definito il focolaio europeo del nuovo coronavirus. Ma il coronavirus Sars-Cov-2 è entrato in Europa più volte e il primo focolaio potrebbe essere quello isolato in gennaio in Germania, a Monaco. Lo indica la mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, fondato e diretto dal gruppo guidato da Trevor Bedford, del Fred Hutchinson Cancer Research.


Fino a questo momento si pensava che il virus fosse giunto in Europa tramite il contatto con cittadini di Wuhan in Cina, epicentro dell’epidemia, o per via di cittadini italiani ivi residenti o di passaggio nella località cinese. Questa teoria è stata però smentita. Secondo quanto riferisce il quotidiano britannico The Guardian la prima trasmissione da uomo a uomo del coronavirus di Wuhan in Europa è stata segnalata in Germania, dove un uomo è stato infettato da una collega proveniente dalla Cina. Il primo contagiato europeo è un uomo di 33 anni che non aveva visitato la Cina, ma venuto a contatto con una collega cinese che ha visitato la Germania la scorsa settimana. La donna aveva "iniziato a sentirsi male durante il volo di ritorno a casa il 23 gennaio", ha dichiarato Andreas Zapf, capo dell'Ufficio di Stato bavarese per Salute e sicurezza alimentare. Il Centro europeo per il controllo delle malattie ha dichiarato in una nota che il caso bavarese non ha modificato la sua valutazione del rischio. Il caso tedesco secondo gli esperti non è sorprendente ma conferma che il virus può essere trasmesso da qualcuno che non presenta alcun sintomo di malattia. “Il caso tedesco è molto preoccupante perché se la donna cinese fosse effettivamente asintomatica al momento della sessione di formazione, confermerebbe le segnalazioni di diffusione prima che i sintomi si sviluppino rendendo meno efficaci le strategie di controllo standard”.


Prendendo a riferimento la mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain - che ricostruisce una sorta di albero genealogico del virus - scrive il quotidiano la Repubblica come "il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena di contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia". Analizzando il percorso e le mutazioni genetiche del coronavirus, gli studiosi hanno rilevato che è entrato in Europa più volte. "Dal primo febbraio circa un quarto delle nuove infezioni in Messico, Finlandia, Scozia e Italia, come i primi casi in Brasile, appaiono geneticamente simili al focolaio di Monaco", rileva Bedford.


Sebbene la sede dell'azienda fosse stata chiusa dopo la comparsa dei primi casi, i ricercatori ritengono che il focolaio di Monaco possa essere collegato a una buona parte dell'epidemia in Europa, compresa l'Italia. "Il messaggio importante - rileva Bedford - è che il fatto che un focolaio sia stato identificato e contenuto non significa che questo caso non abbia continuato ad alimentare una catena di trasmissione che non è stata rilevata finché non è cresciuta al punto da avere dimensioni consistenti".

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