Nonostante la pandemia, non si fermano gli sbarchi a Lampedusa


di Francesco Fustaneo


Nonostante la pandemia, non si fermano gli sbarchi a Lampedusa.


Nel pomeriggio del 6 aprile, sull'isola sono arrivate 34 persone, in prevalenza di nazionalità subsahariana, di cui 11 donne (due in stato di gravidanza) e 23 uomini.


Il Sindaco, Totò Martello ha firmato un' ordinanza disponendo che i migranti sbarcati fossero trasferiti dal Molo Favaloro,dove sono state raggruppate ed assistite da personale fornito di dispositivi di protezione individuale all’interno del Centro di Accoglienza, dove resteranno in condizione di quarantena. Lo stesso sindaco ha annunciato che sarà attivo un servizio di controllo per fare in modo che nessuno esca dal Centro e che verrà effettuato un costante monitoraggio dal punto di vista sanitario.




In queste ore poi al largo delle coste lampedusane si trova pure la Alan Kurdi, nave della Ong “Sea Eye” di nazionalità tedesca, che lunedì scorso ha effettuato due interventi di salvataggio: un primo intervento eseguito la mattina in cui sono state portate a bordo 68 persone e altre 82 nel secondo, espletato nel pomeriggio.


Sul proprio sito la Sea Eye dichiara che durante il primo salvataggio, un motoscafo battente bandiera libica ha messo in pericolo il lavoro dei soccorritori, sparando dei colpi di arma da fuoco in aria, scatenando così il panico tra i migranti.


In relazione al secondo intervento, la stessa Sea Eye ha denunciato che una nave italiana l' Asso Ventinove, nonostante fosse stata avvertita non ha avviato alcun soccorso, rifiutandosi di intervenire per la sicurezza di una piattaforma petrolifera, e rifiutandosi di assumere il coordinamento delle operazioni di soccorso”.
Attualmente dunque sarebbero 150 i migranti soccorsi dalla Alan Kurdi, ora in attesa di un porto sicuro dove approdare.


Già alcuni giorni addietro la Farnesina, sollecitata dal ministero dell’Interno, aveva inviato una nota verbale a Berlino per far presente che il nostro Paese è in quarantena sanitaria e non è assolutamente in grado di farsi carico delle azioni della “Alan Kurdi”.


Malta ha già rifiutato di concedere l'autorizzazione per lo sbarco e la Ong, ha diffuso una nota in cui chiede al governo tedesco di intervenire con un soccorso aereo per effettuare l’evacuazione dei migranti a bordo.

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