Covid: appello di una giornalista siriana contro le sanzioni



Appello lanciato da Noomah Ali, giornalista della televisione siriana

Come siriani, insieme a voi affrontiamo il coronavirus ... Ma sapete che dal 2011 abbiamo affrontato da soli tutti questi potenti Paesi che stanno camminando a fianco dell'America ... Va aggiunto, e questo è un grosso problema, che un piccolo virus invisibile ad occhio nudo ci costringe a rimanere confinati in casa, ci proibisce di uscire, di lavorare, costringendoci a mettere in attesa la nostra volontà di vivere. E che mentre ci sono tutti questi attacchi terroristici, queste organizzazioni di takfiristi, da Daesh ad "Al Nosra" e "Ahrar Al Sham", da Machin et Truc & Cie e tutto il bataclan, con tutti i risultati sinistri del loro terrorismo, del loro tradimento: massacrarono, tagliarono le teste, divorarono il cuore dei soldati dell'esercito siriano, arrostirono le teste, scuoiarono vivi ... Organizzarono il commercio di organi, catturarono le donne, vendettero esseri umani sui mercati degli schiavi, praticavano la pulizia etnica e delle confessioni religiose, coltivava la menzogna, l'ipocrisia, riducendo pressoché a nulla qui fondamentali da rispettare: dalle interruzioni di corrente alle carenze di carburante, fino all'incendiare i raccolti di grano e l'eradicazione degli ulivi.
Ma lo stato siriano non ha dichiarato un coprifuoco, non ha deciso di chiudere i mercati, né ha cercato di infondere paura nelle menti delle persone come precauzione o per metterle in guardia. Gente pacifica, non abbiamo avuto paura e la nostra determinazione non si è indebolita ... Al contrario, l'abbiamo affrontato, in solitudine, in silenzio e con orgoglio; tra noi, i martiri nell'esercito sono più numerosi delle vittime del coronavirus. Nonostante tutto questo, tu, questo mondo a cui mi appello, le tue palpebre non hanno battuto ciglio ...
Ho compassione per l'Italia, ho compassione per la Spagna, ma i popoli di questi Paesi hanno avuto compassione per la mia di paura, il freddo di cui soffro, la malattia che colpisce me, siriana, cittadina di un paese che è ancora in guerra ... ho compassione per gli americani, ma gli americani hanno la minima compassione per me, cittadina siriana assediata economicamente e ridotta alla povertà che conosciamo, mentre l'America beneficia delle crescenti sanzioni economiche imposte a noi siriani, mentre l'eliminazione di tali sanzioni ci consentirebbe almeno di affrontare la carenza del settore sanitario. Possiamo forse sconfiggere questo virus americano?!!
Sono solidale con ogni essere umano, per la semplice ragione che sono siriana. Per me, il messaggio consegnato millenni fa dal dio siriano Baal, lungi dall'essere superficiale, era destinato a rimanere per l'eternità ("Rompi la tua sciabola, prendi il tuo piccone e seguimi in modo che seminiamo l'amore e la pace al centro della terra. Sei siriano e la Siria è il centro della terra "). E noi in questo momento, in questo confronto globale, desideriamo la pace per tutto il mondo. Affrontiamo questo virus con coraggio, lo stesso coraggio che ci ha permesso di affrontare colui che è accusato di averlo creato (America). E vorrei aggiungere questo: quando gli europei, gli americani e gli arabi nel Golfo si trovano in isolamento, devono notare che l'elettricità non viene interrotta, che hanno il pane e che hanno tutti gli alimenti essenziali per rafforzare il loro sistema immunitario. Noteranno anche che io, come cittadina siriana, non ho tutte queste cose semplici di cui godono al posto del loro isolamento sanitario. E non è tutto, perché ho anche un fratello, o un padre o un marito "al fronte", che combattono i gruppi terroristici che i suddetti Paesi sostengono. E a causa del confinamento, del coprifuoco e delle misure precauzionali, questo combattente così caro ai nostri cuori non può più, anche durante il suo "congedo", ritrovarsi con la sua famiglia, sua madre o suo figlio ...
La mia ultima parola: siate umani, revocate le sanzioni per tutti i Paesi e mettete fine a tutte le vostre guerre contro tutti i Paesi. Smettete di fabbricare armi e rivolgetevi all'umanità, perché la condizione umana è la più bella e la più pura delle condizioni che si possano trovare sulla terra. Basta spargimenti di sangue!!

Noomah Ali, giornalista siriana

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