Distanziamento sociale e disuguaglianze: la bomba socioeconomica che sta per esplodere



di Agata Iacono

Il distanzamento sociale un lusso che aumenterà la forbice socioeconomica, non solo nei trasporti, ma anche nella gestione del tempo libero e della socializzazione.

Compreremo spazio così come chi ha potuto permetterselo ha comprato tempo, nella fase di lockdown totale.

Chi non ha avuto la possibilità di "comprare tempo" per stare a casa e godersi i figli imparando a cucinare guardando film, senza alcun sostegno economico, adesso sarà costretto anche a rinunciare allo spazio. Le mafie potranno spadroneggiare su due fronti: quello dell'usura e del lavoro nero illegale e comprando a prezzi irrisori i locali che saranno costretti a svendere.

Bar e ristoranti, infatti, pizzerie, negozi di parrucchieri come piccoli commercianti, dovranno ridurre gli spazi disponibili, con probabili rincari e tagli del personale.

Andare al ristorante, come prendere un aereo pagando le poltrone vuote a fianco, sedersi per un aperitivo o per consumare una semplice colazione sarà un lusso che pochi potranno permettersi, diventerà uno status simbol che marcherà ancora di più la disuguaglianza sociale, evidenzierà la bomba socioeconomica che sta per esplodere.


Il rischio è dunque che il distanziamento fisico diventi una sorta di nuovo lusso, una corsia preferenziale per chi vorrà tornare a viaggiare, mangiare fuori, sborsando di più, in locali esclusivi dove entreranno solo pochi privilegiati.

Ma la maggior parte dei ristoranti, pub, bar , bistrot, iniziative di giovani piccoli imprenditori che grazie al microcredito, (per il cui fondo i parlamentari del Movimento 5 stelle si sono tagliati lo stipendio, facendone vessillo di propaganda politica e modello di etica), avevano creato un lavoro, saranno costretti a chiudere.

Saranno costretti a svendere la propria attività, i sogni e i progetti del futuro, alle mafie che hanno liquidità immediata e possono così riciclare facilmente, come denuncia Gratteri.


Non solo, quindi, posti di lavoro persi per un’economia in caduta libera, ma anche nuove dinamiche antropologiche, sociologiche, culturali.


Insomma, né panem e neppure circenses:

due elementi fondamentali, di scolastica memoria, atti a disinnescare le bombe sociali.

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