Nonostante il Coronavirus, l'UE rinnova la sanzioni alla Siria. La reazione di Damasco: "umiliante servilismo alle politiche statunitensi"


Oggi, i ministri degli esteri dell'Unione Europea hanno deciso di prorogare le sanzioni per un altro anno la Siria, nonostante l'emergenza Covid-19, finora nel paese arabo sono 122 i casi di coronavirus, 43 i guariti, 4 i morti.

Un altro anno di sanzioni che privano il popolo siriano di beni di prima necessità, attrezzature sanitari, farmaci, e ostacolano la ricostruzione di un paese distrutto dalle bande armate foraggiate, armate e finanziate da quasi tutti i paesi dell'Unione Europea.

Questo atto dimostra la natura feroce e menzognera dell'Unione Europea che aveva parlato di allentamento della sanzioni, nonché il suo servilismo agli Stati Uniti d'America.

Alla proroga delle sanzioni, non si è fatta attendere la replica di Damasco, attraverso una nota del Ministero degli Esteri: "La decisione dell'Unione Europea di estendere le misure coercitive imposte alla Siria non è sorprendente, dal momento che è stata presa immediatamente dopo tale decisione dagli Stati Uniti", si legge nella comunicato.

Si aggiunge che "ciò conferma la mancanza di indipendenza della decisione dell'UE e il suo umiliante servilismo rispetto alla politica americana".

Inoltre, si sottolinea che "tale decisione mostra il pieno coinvolgimento dell'Unione europea nella guerra contro la Siria e il suo sostegno illimitato ai gruppi terroristici ed è quindi responsabile dello spargimento di sangue dei siriani e delle loro sofferenze a causa delle ingiuste sanzioni economiche che influenzano gli sforzi per fornire l'infrastruttura medica necessaria per affrontare la pandemia del nuovo Coronavirus."

La cancelleria siriana denuncia "che queste sanzioni costituiscono una flagrante violazione dei più elementari diritti umani e del diritto internazionale umanitario e rappresentano un crimine contro l'umanità."

Per la diplomazia siriana, "la decisione dell'UE rivela la falsità delle posizioni e delle dichiarazioni dei funzionari dell'UE sull'allentamento delle sanzioni in relazione agli aiuti umanitari in risposta all'epidemia di Covid-19".

Damasco conclude ricordando che "questa decisione rivela l'ipocrisia che è già caratteristica della politica europea e lascia l'UE senza il minimo grado di credibilità e la spoglia di qualsiasi considerazione sulla scena internazionale e prima ancora dell'opinione pubblica europea."

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