La repressione continua, aumenta di intensità, negli Stati Uniti scossi dall’onda tellurica prodotta dall’omicidio avvenuto per mano della polizia di Minneapolis del cittadino afroamericano George Floyd. Vittima del razzismo e dell’ottusità di un regime come quello USA tanto brutale all’estero con le sue guerre infinite quanto in patria. Come dimostra la brutale repressione delle proteste a cui stiamo assistendo in queste drammatiche ore.
Ricordate tutte le accuse di repressione brutale lanciate dagli Stati Uniti nei confronti di quei paesi non allineati all’agenda imposta da Washington che finiscono nel mirino della destabilizzazione statunitense? Bene, tutte le peggiori malefatte di cui vengono accusati i governi socialisti o anti-imperialisti dal regime statunitense, vengono adesso tramutate in realtà dalle forze di sicurezza del regime di Trump.
In questo video vediamo addirittura degli agenti in assetto antisommossa della polizia di Minneapolis sparare nei confronti di alcune persone nelle loro case. Il motivo di questo folle gesto? Queste persone, ribadiamolo dalla loro abitazione, stavano filmando con i propri telefonini il passaggio delle forze di sicurezza del regime in una città completamente militarizzata.
A noi questo modo di fare - semplicemente brutale - non stupisce. Conosciamo il volto reale del regime statunitense che certa stampa mainstream continua a dipingere come il regno delle libertà.
Una fake news bella e buona. Come la realtà si è incaricata ancora di dimostrare. Possono cercare di piegarla con le loro menzogne e mistificazioni, ma i fatti hanno la testa dura e ci stanno dimostrando per l’ennesima volta la reale natura criminale del regime statunitense.
Minneapolis Police and National Guard patrolling resident neighborhoods stopped to fire on residents peacefully filming them from their own front porch. #MinneapolisPoliceMurderdHim pic.twitter.com/mh8uyZN0hl
— BreakThrough News (@BTnewsroom) May 31, 2020
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