Misure anti-Covid e debiti annullati. Ma non era "imperialista" la Cina in Africa?

di Francesco Fustaneo

La Cina annullerà il debito dei paesi africani interessati sotto forma di prestiti governativi senza interessi che dovrebbero maturare entro la fine del 2020.

L'annuncio è stato dato direttamente dal Presidente Xi Jinping durante l’Extraordinary China-Africa Summit on Solidarity Against the Covid-19 Pandemic , tenutosi in videoconferenza lo scorso 17 giugno.

Venticinque i paesi che tramite i propri ministri e funzionari hanno partecipato alla videoconferenza. Presenti anche il direttore generale dell' Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus e l'amministratore del programma di sviluppo delle Nazioni Unite, Achim Steiner.

Contestualmente da parte cinese sarà posticipato il periodo di rimborso dei debiti per i Paesi africani che stanno affrontando una dura battaglia sanitaria contro la pandemia.

Il dragone, dunque sempre più protagonista nello scacchiere africano facendo leva sulla cooperazione e la solidarietà, al contempo rilancia esortando la comunità internazionale, in particolare i Paesi sviluppati e le istituzioni finanziarie multilaterali, a intraprendere un'azione più forte in materia di riduzione dei debiti.

I rapporti tra Cina e Africa, è bene ricordarlo, hanno origini lontane: già negli anni '50 e '60, Mao Zedong, Zhou Enlai e altri politici cinesi, insieme ai leader africani, gettarono le basi per una reciproca cooperazione.

Il fatturato commerciale tra Cina e Africa è cresciuto nel tempo superando i 200 miliardi di dollari nel 2019. Negli ultimi 50 anni, la Cina ha poi inviato nel Continente nero oltre 21.000 operatori sanitari per fornire assistenza medica.

In relazione a quest'ultimo punto Xi Jinping si e’ detto pronto a fornire ulteriore assistenza ai Paesi più’ colpiti, costruendo ospedali e inviando task force di esperti.

“Dosi di un vaccino anti-coronavirus saranno inoltre messe a disposizione in modo prioritario ai Paesi africani- ha annunciato- non appena il preparato sarà’ stato ultimato”.

Pechino si e’ assunto infine pubblicamente l’impegno di costruire il quartier generale dell’Africa Centre for Disease Control dell’Unione Africana ad Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia: i lavori dovrebbero partire entro la fine dell'anno.

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