Aleppo, l'allarme di Padre Ibrahim Alsabagh: "Il Covid-19 incombe ma qui la gente adesso muore di fame"

ORA PRO SIRIA


S.I.R. 19 giugno 2020

“La situazione peggiora giorno dopo giorno. Il Covid-19 incombe ma ciò che spaventa di più la popolazione è la fame, la povertà. La gente muore di fame”.
Così padre Ibrahim Alsabagh, parroco di Aleppo, ha descritto la situazione in Siria durante l’incontro on line “Siria: la speranza che costruisce”, promosso dall’Associazione Pro Terra Sancta.

Il francescano, collegato da Aleppo, ha parlato di “economia al collasso, con il Governo che, nonostante la paura del Covid-19, ha permesso la riapertura delle attività nella speranza di far ripartire l’economia e soprattutto l’occupazione. Oggi in Siria la gente muore di fame, non ha soldi e quei pochi che ha, a causa delle sanzioni internazionali e della svalutazione incredibile di queste ultime settimane, non bastano a comprare il necessario per vivere. Ai bambini serve di tutto, pasti e vestiti”.

“La gente va al mercato e acquista prodotti non a peso ma a pezzo. L’incertezza per il futuro non risparmia niente e nessuno e questo è peggio della stessa fame”, ha rimarcato padre Alsabagh. “In questi giorni si stanno fermando anche le industrie più grandi perché è difficile reperire la materia prima da lavorare, soprattutto ferro e legno. I commercianti stanno perdendo il loro capitale e così preferiscono chiudere i negozi per non svendere e andare in perdita”.

Situazione drammatica anche per la sanità: “Covid-19 a parte – ha spiegato il francescano della Custodia di Terra Santa -, stanno crescendo patologie gravi come i tumori e quelle che riguardano i bambini. Per questi ultimi stiamo cercando di riorganizzare l’oratorio estivo, nel rispetto delle norme anti Covid-19″.

“La parrocchia di Aleppo sostiene le cure mediche di 250 persone ma la chiusura delle farmacie sta creando forti preoccupazioni. Senza dimenticare che gli ospedali pubblici sono tutti destinati ad accogliere i malati di Covid-19. Tutti qui aspettano lo scoppio della pandemia. Così chi è malato si dirige verso cliniche private ma i prezzi aumentano giorno dopo giorno e diventa impossibile curarsi”.

Ad addolorare padre Alsabagh è anche “l’aumento di chi afferma che non c’è più speranza per la Siria. I siriani sono stressati dai missili, dalle bombe, dalla fame, dalla povertà, da 10 anni ormai vivono in condizioni disumane”.

“Da parte nostra – ha concluso il parroco – cerchiamo di dare conforto materiale e anche spirituale. Il bisogno di vicinanza spirituale è altissimo, basti pensare che durante la pandemia le messe festive sono state seguite in streaming da oltre 13mila fedeli. La gente cerca segnali di speranza, sa che Dio sana le ferite e cura lo spirito.
Speriamo che tutto finisca presto e che il mondo venga in nostro aiuto. La Siria ha bisogno di aiuto e non di guerra”.


https://www.agensir.it/quotidiano/2020/6/19/siria-padre-alsabagh-aleppo-il-covid-19-incombe-ma-qui-la-gente-adesso-muore-di-fame/

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