Addio a Eusebio Leal Spengler, intellettuale cattolico cubano. Il ricordo di Vasapollo e Martufi



Faro di Roma

La morte di Eusebio Leal Spengler, “protagonista intellettuale militante del socialismo a Cuba e nel mondo rivoluzionario, patrimonio di tutta l’umanità”, è stata annunciata oggi dal Capitolo italiano della Rete in Defesa dell’Umanità, che ha espresso “profondo dolore per la perdita”. “Fino alla fine con tutto il cuore”, hanno scritto su Twitter Rita Martufi e Luciano Vasapollo, ricordando il grande intellettuale che recentemente aveva ricevuto la Laurea Honoris Causa in Scienze Giuridiche – Storia del Diritto dalla Pontificia Università Lateranense.


Eusebio Leal Spengler, l’“Historiador” della Ciudad de La Habana, che ha celebrato l’anno scorso il 500° anniversario dalla sua fondazione, ha svolto un lavoro eccezionale nel recupero del centro storico di questa stupenda città, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1982. “Con il suo incessante impegno quotidiano ha dimostrato che nulla è impossibile. Oltre ad avere recuperato La Habana Vieja, di cui è l’anima stessa, ha valorizzato l’enorme tesoro architettonico, culturale e sociale della città e di Cuba”, si legge nella motivazione. Nella Lectio Magistralis “Il cardinale Jaime Ortega Alamino: il pastore e l’uomo. Elogio della virtù sacerdotale”, Leal Spengler aveva ripercorso l’evoluzione nei secoli della Chiesa a Cuba evocando le storiche visite dei tre ultimi Pontefici a Cuba: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e la calda accoglienza ricevuta, soffermandosi sui ponti di dialogo costruiti tra la Chiesa e lo Stato cubano.


“Giovanni Paolo II – aveva detto Leal Spengler a 30 Giorni nel 2008 – sarà sempre ricordato per la sua cortese attenzione nel tenersi costantemente informato sulle vicende di Cuba. La sua visita è stata un momento memorabile per l’isola. Una visita preceduta e preparata da altre personalità religiose, la cui opera ha influito in maniera profonda nel permettere questo avvenimento. Tra queste ricordo la beata Madre Teresa di Calcutta e la reverenda madre Tekla Famiglietti, superiora generale dell’Ordine di Santa Brigida (nella foto con Castro e Leal Spengler, ndr). Le relazioni con la Chiesa attraversano un momento di eccezionale creatività. Esse si basano sul mutuo rispetto e sulla ricerca infaticabile del bene del popolo cubano. Un’idea espressa non poche volte da Fidel Castro: lottare per ottenere tutta la giustizia che è nelle nostre possibilità e preservare per le generazioni future i successi e le conquiste sociali della rivoluzione. Questa è la base delle nostre speranze”.

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