Segretario Difesa Usa Esper: "Spostare più a est le truppe in Europa serve a scoraggiare la Russia"


Washington sta raggruppando le sue truppe in Europa per aumentare la sua presenza militare ai confini russi e rafforzare il contenimento di Mosca. Lo ha dichiarato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper durante un'intervista a Fox News.

"La decisione, presa dal presidente Donald Trump a giugno, ha accelerato il processo che era già in corso", ha spiegato il capo del Pentagono, ricordando che questa misura mira a rafforzare il contenimento di Mosca e allo stesso tempo dell'Alleanza. "La conclusione è che stiamo spostando le forze più a est per scoraggiare la Russia".

Nel giugno di quest'anno, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la sua intenzione di ritirare le truppe dalla Germania. Alla fine di luglio il segretario ha confermato che Washington avrebbe iniziato a ritirare dal Paese tedesco circa 11.900 soldati, di cui 5.600 saranno poi ricollocati all'interno dei Paesi NATO, e il resto tornerà negli Stati Uniti. Il numero di truppe statunitensi in questa nazione europea passerà da 36.000 a 24.000.

Donald Trump ha sottolineato che la decisione è dovuta al fatto che la Germania non adempie ai suoi obblighi nell'alleanza militare. Tuttavia, quando il presidente ha riferito sul suo piano di ritirare le forze statunitensi dalla Germania, ha menzionato la possibilità di inviarne alcune in Polonia come "segnale" alla Russia. Mercoledì, Esper ha anche evidenziato che uno degli scopi dietro il trasferimento delle forze armate è "dissuadere" Mosca, così come "rafforzare la NATO".

Inoltre, il capo del Pentagono ha sottolineato che Washington lascerà un contingente abbastanza ampio di soldati in Germania.

Ha anche ribadito la richiesta di Washington che tutti gli stati membri della NATO dovrebbero spendere il 2% del PIL per la difesa comune.

"L'ho detto pubblicamente e privatamente: tutti dovrebbero pagare un minimo del 2%. Paesi come la Germania dovrebbero pagare di più. Si tratta di sicurezza collettiva e responsabilità collettiva nei rapporti con la Russia e altri [paesi]", ha continuato Esper. "Se abbiamo davvero intenzione di affrontare i russi, allora dovremo adempiere ai nostri obblighi".

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