Il sacerdote siriano Elias Zahlaoui a Papa Francesco: A Beirut un cataclisma contro il mondo arabo per salvare Israele


Non è solo l'ennesima lettera del sacerdote siriano Padre Elias Zahlaoui, della Chiesa Nostra Signora di Damasco, al Pontefice che non sarà letta. E' un durissimo atto di accusa al potere temporale della Chiesa, complice secondo il sacerdote, dopo la terribile tragedia di Beirut, di portare a termine, con il suo silenzio nei confronti del potenti della Terra, il disegno dell'Occidente e degli USA di assicurare la sopravvivenza di Israele in seguito agli accordi Sykes-Picot e alla Dichiarazione Balfour.

Padre Elias dall'inizio della guerra per procura contro la Siria ha difeso l’armonia e la convivenza nel variegato mosaico di religioni ed etnie che ha sempre caratterizzato la Siria e che questa aggressione da parte dell’Occidente ha tentano di colpire fomentando i gruppi islamici radicali. Il sacerdote siriano è molto legato con un rapporto di stima e amicizia con il Mufti della Siria, Ahmad Badreddin Hassoun. Inoltre, ha elogiato il ruolo del gruppo di resistenza in Libano, Hezbollah, per aver difeso le chiese cristiane in Siria.

Ringraziamo per l’invio della Lettera e della sua traduzione Nora Hoppe e Tariq Marzbaan.

Segue lettera di Padre Elias a Papa Francesco

Santità,

In questo giorno del 4/8/2020, che sarà tristemente noto negli annali di questo mondo arabo, già crocifisso, io, un semplice prete cattolico di 88 anni, mi permetto di fare una confessione, che non potrebbe essere più dolorosa per me, di fronte al mondo.
Stasera, Beirut, la capitale del Libano, è stata quasi polverizzata da una misteriosa esplosione, che assomiglia ai due famosi "funghi" americani che polverizzarono Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 dello stesso mese, nel 1945.
Potrebbe essere questo il preludio di un cataclisma imminente, che l'Occidente, con gli Stati Uniti in testa, preparerebbe contro il mondo arabo, per completare il disegni di assicurare la SOPRAVVIVENZA del loro amato figlio, Israele, paracadutato in Palestina, in seguito agli accordi Sykes-Picot e alla Dichiarazione Balfour?

Santità,

Fino ad ora, mi ero obbligato a rivolgermi a Lei e ai suoi predecessori come sacerdote, prima per sollecitare, poi per estrarre una dichiarazione a favore di tutti gli oppressi della terra, con i quali Gesù Cristo, che lei dovrebbe rappresentare, si è letteralmente identificato, fino a morire d'amore per loro, sulla croce.
Ma oggi, di fronte al Suo silenzio permanente, trovo mio dovere di sacerdote cattolico di confessare al mondo che ho perso ogni speranza di vederLa agire, di fronte ai miserabili "Poteri" di questo mondo, come un vero rappresentante di Gesù Cristo.
Dobbiamo ora concludere che la Chiesa-Istituzione, che fin dall'Editto di Milano, nel 313, è stata totalmente ingannata dal labirinto tortuoso del Potere Temporale, è diventata, a capo di Roma, incapace di liberarsi da essa, per diventare una volta per tutte, Colonna della Verità, come il Grande Figlio Spirituale di Damasco, Paolo di Tarso, l'ha così giustamente descritta?

Santità,

Lasci che io Le ricordi la terribile testimonianza di un autentico figlio della Chiesa, l'apostolo dei lebbrosi, il francese Raoul Follereau.
Così scriveva nell'organo ufficiale vaticano, L'Osservatore Romano, del 2/2/1976, in un articolo intitolato "Coloro che mangiano e coloro che hanno fame":
" I cosiddetti paesi civilizzati hanno attualmente una scorta di 15.000 kg di esplosivi per ogni abitante del Pianeta con cui può annientare la specie umana." (sic!)

Santità,

Gesù una volta aveva trovato necessario cacciare i venditori dal Tempio di Gerusalemme. Cosa non farebbe oggi, di fronte a ciò che minacci
a la distruzione totale e definitiva, quel grande Tempio di Dio, che è la Terra?
Non è forse giunto il momento di liberare la Chiesa - un'istituzione di questo millennio e un'ipoteca imperdonabile, che la lega ai "Potenti" di questo mondo?
Se Lei non è capace di comportarsi come un autentico Rappresentante di Gesù Cristo, chi sarebbe Lei?

Santità,

Non posso dimenticare che tra due giorni la Chiesa celebra la festa della Trasfigurazione di Cristo sul Monte Tabor in Palestina.
Che il cataclisma di Beirut sia il preludio di un brillante Tabor della Sua Chiesa a Roma!

Santità,

Riceva l'assicurazione della mia preghiera.


Padre Elias Zahlaoui


Damasco, 4/8/2020








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