Il senatore russo Dzhabarov denuncia: «Le proteste in Bielorussia sono state organizzate in anticipo»

Lo scenario da ‘Euromaidan’ venutosi a creare in Bielorussia subito dopo le elezioni presidenziali che hanno confermato in maniera larga il presidente uscente Lukashenko era stato preparato con anticipo.

Questo è quanto denuncia Vladimir Dzhabarov, primo vicepresidente del Comitato per gli affari internazionali del Consiglio della Federazione dell'Assemblea federale russa in una conferenza stampa, come informa l’agenzia BelTa.

Il senatore ha dichiarato: “I processi iniziati subito dopo la chiusura dei seggi elettorali indicano che erano stati preparati, che le azioni erano state orchestrate. Perché è impossibile preparare le proteste avvenute entro una o due ore. Persone preparate in modo specifico sono scese in piazza. Non sto dicendo che solo coloro che stanno cercando di destabilizzare la situazione in Bielorussia hanno partecipato alle proteste. È possibile che c'erano altre persone insoddisfatte, che c'erano dei rancori. Ma non c'è dubbio che gli istigatori intendessero destabilizzare la situazione in Bielorussia".

Vladimir Dzhabarov ha osservato che l'inizio delle proteste di piazza assomiglia molto a un tentativo di ripetere le rivolte maidan avvenute a Kiev nel 2014. "Ma le rivolte maidan a Minsk non funzioneranno", è convinto il senatore russo. “Lukashenko non è Yanukovich, che è volato a Kharkov, poi in Crimea e poi a Rostov. Lukashenko non lascerà la Bielorussia e difenderà l'autorità che il suo popolo gli ha dato".

Secondo il senatore, le proteste sarebbero state ancora più forti se la differenza tra i risultati ottenuti da Aleksandr Lukashenko e il suo avversario più vicino non fosse stata così grande (80% contro 9%). "È comprensibile che Svetlana Tikhanovskaya non rappresenti nessuno, che nessuno combatterà per lei", ha detto Vladimir Dzhabarov. "Ma quelli che organizzano disordini adesso, sono decisamente agli ordini, senza offesa”.

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