Mediterraneo orientale: la Francia invia la portaerei Charles de Gaulle e i caccia Rafale. Dalla Turchia denunciano: "Enorme provocazione"

Non accennano a diminuire le tensioni nel Mediterraneo orientale dove sono in corso dispute geopolitiche soprattutto a causa di zone economiche esclusive contestate. I principali ‘contendenti’ sono Turchia e Grecia, con quest’ultima spalleggiata dalla Francia.

Proprio Parigi ha deciso una mossa che non sembra andare nella direzione della distensione e volta a far diminuire le tensioni: parlando alla stampa greca, fonti francesi, hanno annunciato che l'ammiraglia francese Charles de Gaulle sarà inviata nel Mediterraneo orientale. A riferirlo è il quotidiano turco Aydinlik.

Secondo quanto si apprende dalla fonti francesi l'unica portaerei della Marina francese attualmente in servizio trasporterà aerei da combattimento. Secondo quanto riportato dai media greci, la Grecia prevede di acquistare 18 caccia Rafale dalla Francia, ma l'accordo non è stato ancora concluso ed è stato affermato che un gran numero di navi e sottomarini accompagnerà la Charles de Gaulle.

Secondo le notizie riportate da Sözcü, fonti francesi, che non hanno voluto rivelare la loro identità, hanno affermato che a bordo della nave c'erano molte armi e munizioni. È stato affermato che la nave trasporterà i caccia Rafale e antisommergibili insieme a radar e missili. È stato affermato che a bordo saranno presenti anche sistemi elettronici di tracciamento, targeting e intervento.

Intanto la Turchia fa sapere che non tollererà azioni illegali nell’Egeo e nel Mediterraneo, afferma il presidente Erdogan.

Erdogan ha affermato che la Turchia non permetterà "pirateria o banditismo" nel Mediterraneo e nel Mar Egeo, riferendosi alle ultime mosse della Grecia che hanno ulteriormente intensificato le tensioni tra i due paesi oltre i confini marittimi.

“Nessuno può confinare la Turchia, che ha la costa più lunga del Mediterraneo, alle coste di Antalya. Siamo determinati a difendere i diritti marittimi dei nostri cittadini e del popolo della Repubblica turca di Cipro del Nord (TRNC)”, ha attaccato il presidente turco.

Inoltre dalla Turchia protestano per le mosse di Grecia e Francia che ritengono vere e proprie provocazioni. "Coloro che si lasciano trasportare dal sostegno dei paesi ex coloniali dovrebbero studiare di nuovo la storia”, ha dichiarato a tal proposito il presidente turco.

L'ultima sferzata di Erdogan contro la Grecia è giunta dopo la notizia che Atene sta inviando personale militare e rifornimenti all'isola di Kastellorizo ??(Megisti-Meis), un'isola legalmente smilitarizzata che si trova a 2 chilometri dalla costa turca.

Dalla scoperta di importanti riserve di gas nella regione un decennio fa, i paesi sono rimasti invischiati in nuove controversie sui confini marittimi, mentre il diritto internazionale presenta poche soluzioni. L'approfondimento della frattura tra Atene e Ankara si è ampliata con la decisione della Turchia di potenziare le attività di esplorazione energetica nel Mediterraneo orientale.

Il governo turco contesta la rivendicazione dei diritti esclusivi della Grecia, sostenendo che le isole non dovrebbero essere incluse nel calcolo dei confini marittimi tra i paesi.

Ankara critica la Grecia per la sua posizione "massimalista", poiché afferma che la piccola isola di Kastellorizo, che dista circa 580 chilometri dalla terraferma greca, dovrebbe avere un'area di piattaforma continentale di 40.000 chilometri quadrati, cioè quasi la metà del Golfo di Antalya in Turchia.

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