Lukashenko rivela che Minsk ha intercettato una chat dove si dimostra che l'avvelenamento di Navalny è un falso positivo

Il presunto avvelenamento del blogger russo Alexei Navalny organizzato direttamente dal Cremlino? Un’operazione imbastita per attaccare la Russia. A svelarlo è il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko durante un incontro sostenuto a Minsk con il premier russo Mikhail Mishustin.

Minsk ha infatti intercettato una conversazione tra Berlino e Varsavia, che dimostra come la storia dell'avvelenamento del blogger russo Alexei Navalny sia stata inventata per dei motivi ben precisi, ha detto giovedì il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, aggiungendo che le informazioni sarebbero state consegnate al Servizio di Sicurezza Federale (FSB) russo.

"Prima che [il cancelliere tedesco Angela] Merkel dichiarasse che qualcuno cercava di mettere a tacere Navalny, avevamo intercettato una conversazione. Per quanto ne sappiamo, era una chiacchierata tra Varsavia e Berlino", ha detto Lukashenko in un incontro con il primo ministro russo Mikhail Mishustin. "La nostra agenzia di intelligence elettronica militare ha intercettato la conversazione. Continuiamo a confrontarci con la NATO nel campo dell'intelligence elettronica perché le unità militari sono dispiegate lì (lungo il confine occidentale della Bielorussia)”, ha specificato Lukashenko.

"Abbiamo intercettato un'interessante chat, ve ne fornirò una trascrizione e la invieremo anche all'FSB [la principale agenzia di sicurezza russa]. Questo dimostra che è una storia inventata. Navalny non è stato avvelenato”, ha poi aggiunto il presidente bielorusso.

“Quindi, penso che Bortnikov e Naryshkin [i capi dei servizi speciali russi] dovranno fare i conti con questa situazione. Inoltreremo la voce che abbiamo registrato e il testo. Tutto il materiale verrà inviato ai tuoi servizi speciali oggi o domani, in modo che scoprano chi c'è dietro. C'era un'altra citazione: "Dopo tutto, presto si terranno le elezioni, il giorno delle elezioni nelle regioni russe". In altre parole, sanno che la Russia sta tenendo le elezioni e volevano fare un brutto scherzo nel periodo precedente. Crediamo che escogiteranno qualcos'altro. Questo è il loro stile. Questa è la loro faccia”.

Lukashenko ha quindi affermato che lo scopo del complotto ordito tra Berlino e Varsavia era di "scoraggiare Putin dal ficcare il naso negli affari bielorussi”. Oltre che provare a destabilizzare anche la Russia.

Rivolgendosi poi al primo ministro di Mosca ha affermato: “Tuttavia, dovresti sapere che siamo pienamente determinati a difendere la nostra sovranità e indipendenza e non permetteremo a nessuno di piegarci”.

Se confermato quanto rivelato dal presidente bielorusso, avremo conferma di quanto i paesi occidentali agiscano in maniera subdola in concerto con i loro vassalli (in questo caso la Germania con la Polonia) e quanto sia in malafede l’informazione mainstream che in maniera martellante propone la narrazione dell’avvelenamento ordinato da Putin in persona.

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