Impatto devastante del Covid sul lavoro. ILO, perse nel mondo ore lavorate equivalenti a 495 milioni di posti a tempo pieno



La pandemia Covid-19 ha determinato la perdita di 495 milioni di posti di lavoro nel secondo trimestre di quest'anno a livello mondiale. A riferirlo è un nuovo rapporto dell'Organizzazione internazionale del Lavoro (ILO) pubblicato mercoledì.


Le devastanti perdite di orario di lavoro causate dalla pandemia COVID-19 hanno portato a un calo "massiccio" del reddito da lavoro per i lavoratori di tutto il mondo. Si stima che il reddito da lavoro globale sia diminuito del 10,7%, o 3,5 trilioni di dollari USA, nei primi tre trimestri del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019. Questa cifra esclude il sostegno al reddito fornito attraverso misure governative.


Il calo maggiore è stato registrato nei paesi a reddito medio-basso, dove le perdite di reddito da lavoro hanno raggiunto il 15,1%, con le Americhe la regione più colpita con il 12,1%.


La stima dell'orario di lavoro globale perso nel secondo trimestre (secondo trimestre) di quest'anno (rispetto al quarto trimestre 2019) è del 17,3%, equivalente a 495 milioni di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE) (sulla base di un orario settimanale di 48 ore), mentre la stima precedente era del 14%, ovvero 400 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Nel terzo trimestre del 2020, si prevede una perdita globale di ore lavorative del 12,1% (345 milioni di posti di lavoro FTE).


L'America Latina e Caraibi è la regione più colpita in termini proporzionali, con una perdita di orario di lavoro nel secondo trimestre pari a 80 milioni di posti di lavoro. L'ILO stima che l'impatto rimarrà elevato nel trimestre luglio-settembre, con la perdita equivalente di 60 milioni di posti di lavoro nell'area.


Tra i paesi più colpiti in termini di perdita di ore di lavoro si regista il Brasile con il 10% e Messico, Cile, Ecuador, Colombia e Costa Rica econ il 20%.


Il caso più drammatico evidenziato dall'ILO nella regione è quello del Perù, uno dei paesi con il maggior numero di casi di Covid-19 del pianeta e con un'elevata prevalenza di lavoro informale, dove si stima che la perdita anno su anno dell'orario di lavoro avrebbe superato il 50 per cento tra Aprile e Giugno.

Gli stimoli fiscali e gli aiuti di Stato hanno solo limitato l’impatto del coronavirus sul mercato del lavoro. L’obiettivo, soprattutto nei Paesi più sviluppati, è stato arginare il calo degli investimenti, prevenire chiusure di aziende, limitare il calo dell’occupazione. L’Ilo ha calcolato che un incremento degli stimoli fiscali e degli aiuti di Stato dell’1% ha permesso di ridurre dello 0,8% il calo delle ore lavorate. Gli effetti di questi interventi si possono però vedere solo a lungo termine; e comunque tali strumenti sono stati poco utilizzati, per mancanza di risorse, nei Paesi in via di sviluppo o basso reddito, mentre hanno avuto un effetto importante negli Stati ad alto reddito.


Qui per leggere il rapporto intero

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