In 8 anni, la guerra alla Siria ha causato danni per 442 miliardi di dollari


Questa cifra è stata rivelata da uno studio condotto congiuntamente dalla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia occidentale (ESCWA) e dal Centro per gli studi siriani dell'Università di St Andrews (Scozia), pubblicato mercoledì scorso.

Lo studio è relativo al periodo 2011-2019 e rivela che alla fine dell'ottavo anno di conflitto in Siria, le perdite economiche avevano superato i 442 miliardi di dollari.

Secondo il rapporto, a questa cifra enorme e scioccante bisogna aggiungere la sofferenza di una popolazione che comprende 5,6 milioni di rifugiati e 6,4 milioni di sfollati interni ; 6,5 milioni di persone con insicurezza alimentare; 11,7 milioni che avevano ancora bisogno di almeno una forma di assistenza umanitaria.

Lo studio, intitolato "Siria in guerra: otto anni dopo", indica che quasi 3 milioni di bambini nel Paese arabo non hanno potuto frequentare la scuola durante l'anno scolastico 2017-2018.

Il conflitto, combattuto da gruppi terroristici sostenuti dall'Occidente e da alcuni paesi arabi, ha lacerato il tessuto sociale e causato perdite nello sviluppo umano, portando la situazione della Siria da un indice di medio sviluppo umano a quello basso sviluppo umano.

Per quanto riguarda il commercio, lo studio sottolinea che le esportazioni siriane sono crollate, da $ 8,7 miliardi nel 2010 a $ 0,7 miliardi nel 2018, a causa dell'interruzione della produzione e delle catene commerciali.

Inoltre, si evidenziano i danni alle infrastrutture, le sanzioni economiche unilaterali restrittive imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea (UE) e la fuga di capitali fisici, finanziari e umani dal paese sono alcuni dei fattori che contribuiscono al collasso del commercio e dell'economia della Siria.

Le importazioni, tuttavia, non hanno registrato un calo paragonabile, aumentando il deficit commerciale e svalutando ulteriormente la valuta nazionale, la sterlina siriana.

Nel paese dilaniato dalla guerra, le sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti e dall'UE, soprattutto in mezzo alla nuova pandemia da COVID-19, hanno reso la vita ancora più difficile per una popolazione che già affrontare gli effetti del conflitto, il che significa che l'accesso alle forniture mediche di base, agli aiuti, alle attrezzature e alle cose essenziali quotidiane è quasi nullo. Un'evidenza che conferma come gli embarghi stiano solo uccidendo i cittadini.

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