Dura replica di Lisbona agli USA sul 5G e la Cina: il destino del Portogallo è deciso "secondo gli interessi nazionali"


Il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, ha criticato nei giorni scorsi le parole dell'ambasciatore Usa a Lisbona, George Glass, che ha indicato che la repubblica europea "deve scegliere" tra l'alleato Usa e il partner economico Cina su temi come il 5G.

"È un'ovvia questione di principio che, in Portogallo, coloro che decidono il loro destino sono i rappresentanti eletti dai portoghesi - e solo loro - nel rispetto della Costituzione e del diritto che protegge, come il diritto internazionale", ha spiegato il presidente portoghese. citato dai media locali.
La scorsa settimana, il quotidiano portoghese Expresso ha pubblicato un'intervista a Glass dal titolo 'USA. Pressioni sul Governo', in cui il diplomatico americano ha descritto il Paese come un "campo di battaglia" tra Washington e Pechino , minacciando le conseguenze se il Portogallo utilizzasse le tecnologie del colosso cinese Huawei.

Alle dichiarazioni dell'ambasciatore è arrivata anche la risposta del ministro degli Affari esteri, Augusto Santos Silva, che ha ricordato a Washington che in Portogallo le decisioni sono prese dalle "autorità portoghesi competenti", in conformità con gli interessi nazionali del Portogallo "e in coordinamento con l'Unione Europea.

In precedenza, i tre giganti delle telecomunicazioni che dominano il mercato della telefonia mobile portoghese, NOS, Altice e Vodafone , avevano già dichiarato che non useranno la tecnologia di Huawei nelle loro reti 5G, nonostante il fatto che il governo del paese non lo farà, vietando all'azienda cinese di fornire la propria infrastruttura.

Huawei è sotto pressione costante da parte del governo statunitense, che accusa l'azienda cinese di spionaggio, cosa che l'azienda rifiuta. Da parte sua, la Cina sottolinea che quei paesi che considerano di istituire il 5G nel loro territorio non dovrebbero cedere alle pressioni esterne.

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