Vietnam fronte di una nuova guerra commerciale degli Stati Uniti?


Utilizzando la stessa legge che ha permesso agli Stati Uniti di imporre dazi su miliardi di dollari di importazioni cinesi, l'amministrazione Trump ha aperto un'indagine sulle pratiche commerciali di uno dei suoi maggiori partner commerciali, il Vietnam.

L'indagine, lanciata sotto la direzione del presidente Donald Trump e annunciata ieri dall'ufficio del rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, si concentra su due questioni. Il primo è se il Vietnam abbia deliberatamente sottovalutato la sua valuta, il dong, rendendo così i suoi prodotti più economici all'estero e danneggiando il commercio degli Stati Uniti.

"Le pratiche valutarie sleali possono danneggiare i lavoratori e le imprese statunitensi che competono con i prodotti vietnamiti che possono essere artificiosamente a prezzi inferiori a causa della sottovalutazione della valuta", ha affermato il rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer.

Washington vuole anche indagare sulle importazioni dal Vietnam di legname raccolto o commerciato illegalmente, che a suo avviso "danneggia l'ambiente ed è ingiusto nei confronti dei lavoratori e delle imprese statunitensi".

L'indagine si basa sulla sezione 301 del Trade Act del 1974, la stessa disposizione utilizzata dall'amministrazione Trump per avviare una guerra commerciale con la Cina e colpire le importazioni cinesi con tariffe punitive. Washington ha anche utilizzato accuse di manipolazione della valuta contro la Cina al culmine delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie del mondo.

L'anno scorso, gli Stati Uniti hanno designato il rivale della guerra commerciale come un manipolatore di valuta, ma alla fine hanno rimosso Pechino dalla lista mentre le due parti si avvicinavano a una tregua commerciale.

Il Vietnam è ora tra i 10 maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo ha il quarto più alto surplus commerciale con esso. Il deficit commerciale dell'America con la nazione asiatica ha raggiunto quasi $ 35 miliardi entro luglio, superato solo da Cina, Messico e Svizzera.

Il Vietnam è rimasto bloccato nella lista dei manipolatori di valuta del Dipartimento del Tesoro dallo scorso anno. Ad agosto, il Tesoro ha stabilito che il Vietnam aveva svalutato la sua valuta in una causa commerciale riguardante i pneumatici, affermando che il dong era stato sottovalutato di circa il 4,7% rispetto al dollaro.

Hanoi ha ripetutamente negato le accuse, affermando che non sta utilizzando i tassi di cambio e la politica monetaria per creare vantaggi competitivi sleali nel commercio internazionale.

Il Vietnam era stato considerato uno dei grandi vincitori del ribollente conflitto commerciale USA-Cina, poiché alcuni produttori decisero di spostare le loro operazioni nel paese per sfuggire ai dazi. Sebbene la mossa di Washington contro il Vietnam possa comportare perdite per quei produttori, è improbabile che l'indagine si concluda prima delle elezioni, poiché di solito ci vogliono mesi.

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