Il nuovo capitolo della guerra (fredda) di Milena Gabanelli contro la Cina


di Carlo Formenti


Milena Gabanelli va alla guerra (fredda). Il suo arruolamento nelle fila dei pennivendoli di regime non è una novità: data dal suo trionfale ingresso come collaboratrice fissa nelle schiere del Corrierone, organo ufficiale della borghesia nostrana, svolta a partire dalla quale ha mollato qualsiasi velleità di condurre inchieste "contro", nello stile di quelle che conduceva quando stava a Rai3 per intenderci (niente di sovversivo, per carità, ma qualche porcheria ogni tanto la metteva a nudo), per trasformarsi in fedele megafono degli interessi dei potenti.

Di oggi, a pagina 19, il suo ultimo "servizio" che consiste nel rilanciare lo slogan "la Cina è responsabile della pandemia e quindi dovrebbe pagarne i danni" anche se, purtroppo, è troppo potente perché la si possa obbligare a farlo. Fra le sue argomentazioni spicca la seguente: sì è vero, loro sono stati i più bravi a fronteggiare l'epidemia, ma solo perché sono un Paese totalitario, noi, povere nazioni "democratiche" (leggi costrette a mettere sempre e comunque le regole del mercato al primo posto, anche a costo qualche centinaio di migliaia di morti), non possiamo permetterci certe misure draconiane, quindi dovete pagarci i danni. Il motto degli imperialismi occidentali è sempre lo stesso: right or wrong my country.

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