Mascherine, vaccini? No, lo scandalo è questo: durante il Covid la ricchezza dei miliardari ha raggiunto i 10,2 trilioni di dollari


di Michela Brunetti

Mentre in tutto il pianeta ci arrovelliamo e scanniamo su dispute sulle mascherine all'aperto, protocolli, lockdown, tamponi, vaccini e farmaci, non ci si rende conto che sono cortine fumogene per nascondere le vere conseguenze del Covid, quelle che davvero ci colpiscono.

Non è che prima se la passasse bene, ma con la pandemia da Covid-19 le disuguaglianze sono aumentate, così come i patrimoni dei miliardari. Questo è uno dei veri scandali ai tempi della pandemia, insieme ai tagli che sono stati fatti al settore sanitario nei paesi ad economia liberista.

Arriviamo però, a quello che dovrebbe indignarci sul serio.

Secondo un nuovo rapporto di UBS e PwC i super-ricchi del mondo hanno aumentato le loro fortune durante la crisi del coronavirus quest'anno, aumentando di oltre un quarto.

Secondo la ricerca, la loro ricchezza è cresciuta del 27,5% al ??culmine della crisi, da aprile a luglio, raggiungendo un totale di 10,2 trilioni di dollari. I miliardari hanno tratto vantaggio principalmente dalle scommesse sulla ripresa dei mercati azionari globali. UBS ha precisato che la loro ricchezza ha raggiunto "un nuovo massimo, superando il precedente picco di $ 8,9 trilioni raggiunto alla fine del 2017".

Detta in parole povere hanno vergognosamente speculato.

Anche il numero di miliardari ha toccato il nuovo massimo storico di 2.189, rispetto ai 2.158 del 2017. “I miliardari hanno fatto molto bene durante la crisi Covid. Non solo hanno superato la tempesta al ribasso, ma hanno anche guadagnato al rialzo [con il rimbalzo dei mercati azionari] ”, ha affermato Josef Stadler, capo del dipartimento Ultra High Net Worth di UBS.

Stadler ha spiegato che i super ricchi sono stati in grado di beneficiare della crisi perché hanno avuto "lo stomaco" di acquistare più azioni della società quando i mercati azionari di tutto il mondo stavano crollando. I miliardari hanno in genere "una significativa propensione al rischio" ed erano fiduciosi di scommettere alcune delle loro considerevoli fortune.

Il fatto che la ricchezza dei miliardari sia aumentata così tanto in un momento in cui centinaia di milioni di persone in tutto il mondo stanno lottando potrebbe portare alla rabbia pubblica e politica, ha avvertito Stadler.

In precedenza aveva avvertito che il crescente divario di disuguaglianza tra ricchi e poveri potrebbe portare ad un "contrattacco".

Stadler avverte che le popolazione potrebbe indignarsi, però finché i nostri dibattiti, le nostre azioni e manifestazioni saranno incentrate su tamponi, lockdown, mascherine, loro, i miliardari, continueranno a speculare, con operazioni finanziarie che avranno impatti devastanti sulle nostre vite.



Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa