Iran-Cina-Russia: nuova tappa per il triumvirato?



di Mikhail Gamandiy-Egorov* - Observateur continental

È ufficiale: l'embargo sulle armi contro l'Iran è finito. E questo nonostante mesi di intense pressioni da parte dell'establishment statunitense per estenderlo. Dopo l'ennesimo doppio veto sino-russo e l'astensione degli alleati europei di Washington a livello del Consiglio di sicurezza dell'Onu, è clamoroso il fallimento da parte degli Usa. Al punto che quest'ultimo minaccia unilateralmente qualsiasi contratto di armi da firmare con l'Iran. Ma sia da Pechino che da Mosca, queste minacce non sembrano essere in grado di fermare la nuova fase della cooperazione tecnico-militare con Teheran.

In effetti, sia da parte russa che cinese, sembra che sia giunto il momento dei preparativi e dei negoziati. Ma al di là dell'aspetto puramente economico-commerciale, particolare attenzione deve essere riservata proprio agli aspetti di sicurezza ed a quelli geopolitici. Per quanto riguarda la prima parte, fintanto che l'interazione nel campo della Difesa e della sicurezza si intensificherà ancora di più all'interno del trio Teheran-Mosca-Pechino, ciò avrà ovviamente delle ripercussioni sui rapporti di forza nella regione. Medio Oriente strategico - in cui gli Stati Uniti sono soliti considerarsi a torto "intoccabili". E più in generale nello spazio eurasiatico.

Ed è qui che arriviamo alla seconda parte: la geopolitica. In effetti, il triumvirato Cina-Russia-Iran sembra essere chiaramente sulla via del rafforzamento. E per questo diversi motivi. Una visione comune, o almeno molto vicina su gran parte delle questioni internazionali, compreso l'aspetto dell'antiterrorismo. Supporto mostrato all'interno delle tre potenze a favore del mondo multipolare. Senza dimenticare il fatto che i tre paesi interessati sono ufficialmente considerati dalla parte di Washington come i suoi tre principali avversari geopolitici a livello globale.

Detto questo, la realtà è che l'alleanza sino-russo-iraniana è tanto più naturale in quanto non è inizialmente legata alle pressioni americane, ma rappresenta semplicemente un concetto geopolitico praticabile e logico per tre grandi potenze internazionali e sovrane - essendo allo stesso tempo tre civiltà mondiali. Questo aspetto, così come l'opposizione alle interferenze unilaterali degli Stati Uniti e più in generale dell'Occidente, ovviamente rafforza la detta alleanza.

Un altro fatto che rafforza la vitalità del triumvirato è che, nonostante gli innumerevoli tentativi di varie lobby per minare il riavvicinamento tra le tre nazioni - non solo dal lato occidentale, ma anche Israele o alcuni paesi del Golfo - tutti e tre hanno avuto successo. mantenere la rotta necessaria per rafforzare la loro interazione bilaterale e trilaterale.

Tali interazioni riguardano sia la sfera politico-diplomatica ed in particolare il coordinamento di posizioni su molte questioni internazionali, ma anche e soprattutto la parte militare-sicurezza, con l'organizzazione di esercitazioni militari congiunte tra le forze armate dei tre Paesi e lo scambio di informazioni di intelligence.

E quando a questo aggiungiamo l'accordo del secolo tra Pechino e Teheran - programmato su un periodo di venticinque anni, aprendo economicamente l'Iran a importantissimi investimenti cinesi e rafforzando l'alleanza sino-iraniana nell'ambito della sicurezza militare, sta diventando abbastanza ovvio che l'attuale revoca dell'embargo sulle armi contro l'Iran apre prospettive molto interessanti per l'Asse Pechino-Mosca-Teheran.

*Laureato presso l'Università Paris-Sorbonne. Interprete professionista. Grande sostenitore della partnership Africa-Russia.

(Traduzione de L'AntiDiplomatico)

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