Una certezza dalle Presidenziali USA: Il fattore di Classe ha vinto su quello Identitario


In un caos annunciato in merito a chi sia il vincitore tra Trump e Bidem di queste presidenziali USA, un risultato è certo: il fattore tanto vituperato e considerato arcaico come quello di Classe è emerso in tutta la sua chiarezza su quello identitario.

In Europa, così come negli stessi Stati Uniti, le elite intellettuali con i loro sondaggisti hanno considerato Trump,anche a ragione, un rozzo razzista, però hanno fatto un calcolo sbagliato: hanno pensato che automaticamente neri, asiatici, latini avrebbero votato in massa per il suo rivale dem Biden.

Come ha spiegato Frank Furedi, analista politico e professore emerito di sociologia presso l'Università del Kent, "tuttavia, contrariamente a questa fantasia, i sondaggi in Florida e Texas hanno mostrato che Trump ha fatto meglio tra ispanici e neri di quanto immaginassero. Il fatto che i repubblicani abbiano effettivamente aumentato il loro voto tra questi gruppi, in questi due stati chiave, indica che gli identitari non possono fare affidamento sull'identità di classe superiore."

Furedi ricorda una delle differenze fondamentali tra chi ha votato per Biden o Trump, partendo dal presupposto che durante questa pandemia o si lavorava da casa o dovevi uscire per guadagnarti da vivere. "Mentre i professionisti sorseggiavano le loro tazze di tè a casa e pubblicavano tweet arrabbiati che denunciavano Trump, i lavoratori erano impegnati a fare lavori fuori casa. Il professionista istruito all'università era molto più propenso a votare per Biden rispetto ai ragazzi che mantenevano l'infrastruttura della nazione nel freddo gelido sostenendo Trump."

Tra l'altro, un dato che non bisogna trascurare, che ha dimostrato come la classe lavoratrice sia stata abbandonata dai dem, è il finanziamento alla campagna presidenziale. I colossi della tecnologia, la grandi banche hanno dato fiumi di dollari per Biden, mentre proprio le ceti abbienti hanno contribuito a finanziare la campagna di Trump.

Queste elezioni confermano che le elite hanno intellettuali, progressiste con i loro sondaggisti hanno commesso un grande errore, ancora più grave, non tenendo conto della lezione della prima vittoria di Trump e della Brexit, ovvero, considerare decisivo il fattore dell'identità come riscossa contro i cosiddetti sovranisti. La politica dell'identità è stata battuta. La classe lavoratrice è emersa, pur essendo ignorata e considerata un fattore antico.

Dalle presidenziali degli Stati Uniti è arrivata, finora, l'unica certezza, soprattutto per i partiti progressisti: emarginare e trattare con disprezzo la classe lavoratrice la porterà sempre di più tra le braccia dei Trump, Bolsonaro e Salvini di turno.



Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Andrea Zhok - Il momento esatto in cui si è deciso il suicidio di Ucraina e Europa

di Andrea Zhok* Tre giorni fa, il 16 aprile, l'autorevolissima rivista di provata fede atlantista "Foreign Affairs" ha pubblicato un articolo che mette la parola fine a tutte le chiacchiere intorno...

L'avviso (finale) del Fondo Monetario Internazionale all'Impero Americano

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico   Abbiamo sempre sottolineato che questa enorme crisi geopolitica in corso abbia una origine di tipo economico e monetario. Del resto solo le persone ingenue...

Alessandro Orsini - Le democrazie occidentali, le dittature e l'antropologia culturale

  di Alessandro Orsini*   C’è questa idea senza alcun fondamento empirico secondo cui le democrazie occidentali sono sempre migliori delle dittature. Lo studio della storia smentisce...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa