USA, la saga continua. Trump dice che non «concederà mai» la vittoria a Biden

Sono ormai trascorsi oltre venti giorni dalle elezioni presidenziali statunitensi ma la saga continua. Il presidente uscente Donald Trump continua con il suo refrain: «Le elezioni più corrotte nella storia politica americana» sono state a suo dire e quindi non «concederà mai» la vittoria al democratico Joe Biden, come riferisce Zero Hedge.

Questo nonostante la General Services Administration (GSA) abbia avuto il via libera per lavorare alla transizione con il team di Joe Biden.

Trump annuncia che andrà avanti con i ricorsi legali. «Che cosa c’entra il lavoro preliminare della GSA con i Democratici con i nostri vari ricorsi in quella che sarà considerata l'elezione più corrotta nella storia politica americana?».

Il presidente uscente ha inoltre affermato che vuole andare avanti anche nelle indagini sulla piattaforma elettorale Dominion Voting System. Il team legale di Trump sostiene infatti che Dominion sia stata utilizzata per assegnare voti in maniera fraudolenta al democratico Biden.

Dominion ha ripetutamente negato che i suoi sistemi siano stati manomessi o utilizzati in modo fraudolento. Nel frattempo, in una dichiarazione congiunta rilasciata dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) per conto di una coalizione di infrastrutture elettorali nazionali con collegamenti a Dominion attraverso l'adesione della società al CISA's Election Infrastructure Sector Coordinating Council (SCC), le elezioni dello scorso 3 di novembre vengono definite come «le più sicure nella storia americana».

«Il nostro caso continua FORTEMENTE, continueremo la giusta battaglia e credo che vinceremo!», ha scritto su Twitter l’ormai quasi ex presidente.

Insomma, è ormai passato molto tempo dalle elezioni presidenziali, tutto sembra indicare che Biden sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Ma Trump non retrocede dalle sue intenzioni. La saga continua. Un bel contrappasso per il paese a livello mondiale che più trova da ridire sui sitemi elettorali degli altri paesi. Forse gli USA farebbero bene a dedicarsi alla risoluzione delle problematiche domestiche prima di sindacare in casa d’altri.

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