Video. Maradona: "Nel paese della democrazia, gli Stati Uniti, non mi hanno fatto parlare"


Prima dell'incontro con Fidel Castro con Hugo Chavez e altre leader progressisti dell'America Latina, Diego Armando Maradona si scontrò già con il gli Stati Uniti d'America e la loro ipocrisia.

Con l'azzardo di un mondiale giocato in un paese come gli stati Uniti, dove il gioco del calcio non è tra gli sport preferiti, c'è il rischio che migliaia di biglietti restino invenduti.

Chi può dare una svolta se non lui, Diego Armando Maradona.

Diego tornò in nazionale nel 1993 e partecipò alle gare di spareggio con l'Australia portando l'Argentina a qualificarsi alla fase finale dei mondiale.

Missione compiuta per la FIFA guidata dal brasiliano Joao Havelange. Parteciperà ai mondiali anche lui, il più grande.

Ma il compito di Diego doveva essere semplicemente quello di partecipare, ma l'Argentina del 1994, non è quella del 1986 che pur vinse il mondiale, e tantomeno quella finalista del 1990, ha in squadra giocatori di grande valore che militano nelle principali squadre europee, come Batistuta, Balbo, Caniggia, Redondo, Chamot, Simeone, vince le prime 2 partite del suo girone con la Grecia 4-0( con il Gol e l'urlo liberatorio di Diego) e con la Nigeria.

Diego e la sua Argentina fanno paura, sembrano proprio avere le carte in regole per vincere il mondiale.
Probabilmente non deve andare così. Diego dopo l'incontro con la Nigeria, ad un controllo anti doping, viene trovato positivo ad una sostanza, l'efedrina. Diego è fuori. Fatto fuori.

L'ex giocatore di pallanuoto Havelange che Diego aveva attaccato nell'86 per gli orari delle partite giocati sotto un sole cocente a Mexico '86, e per l'arbitraggio di Codesal durante la finale Argentina-Germania del '90, non poteva permettere che fino a quel momento, 20 anni di presidenza FIFA, la sua nazionale non riuscire a uscire trionfante dal mondiale.

A Diego non fu concesso di difendersi, di poter spiegare la sua versione di quello strano anti doping.
Il resto della storia la racconta nel corso di un'intervista a Gianni Mina' durante la trasmissione Rai, 'Storie', nel 1998.



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