da Londra - Patrizia Cecconi
La Corte respinge la richiesta di libertà vigilata dietro cauzione. Assange costretto a restare nel carcere famoso come GUANTANAMO INGLESE, lo stesso che lo ha ridotto nelle disastrose condizioni psico-fisiche riconosciute dalla stessa giudice.
Condizioni che potrebbero indurlo al suicidio, aveva detto due giorni fa la giudice Baraitser negando la sua estradizione negli USA. Ma l'ambasciata statunitense aveva mostrato "profonda delusione" e promesso di ricorrere in appello.
Dunque, tirando le somme viene da dire che il Regno Unito non intende dare un'altra "profonda delusione" allo zio Sam e quindi Julian Assange resterà nel famigerato carcere di Belmarsh.
La difesa non si arrende, ma intanto un nuovo schiaffo al simbolo della libertà di espressione più odiato dal potere è stato dato con questa sentenza. Intanto la polizia sta allontanando senza troppo garbo i sostenitori di Assange riuniti sotto alla Central Criminal Court.
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