Quasi 50 morti in 11 giorni di sciopero in Colombia

10 Maggio 2021 01:00 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Brutale. Questo è senza alcun dubbio il termine più adatto per definire la repressione del regime neoliberista di estrema destra di Ivan Duque contro il popolo colombiano che protesta per ottenere condizioni di vita più umane.

Il livello raggiunto dalla criminale repressione si evince da un'inchiesta congiunta delle organizzazioni delle ONG Indepaz e Temblores. 47 persone sono state uccise nel quadro dello sciopero nazionale tra il 28 aprile e l'8 maggio, di cui 39 a causa della violenza della polizia.
L'inchiesta è stata condotto fino alle 20:15 di questo sabato ed è firmata dalle suddette organizzazioni, indica America XXI.

Secondo le indagini di entrambe le organizzazioni, circa la metà delle vittime (22 finora) è avvenuta nella città di Cali, la città più colpita dalla polizia e dalle violenze militari ordinate dal presidente Iván Duque.

Nello stesso periodo di tempo, gli 11 giorni in cui è durato lo sciopero nazionale, sono state detenute arbitrariamente 963 persone.

Lo stesso lavoro congiunto ha registrato 12 atti di violenza sessuale, in tutti i casi contro donne che manifestavano in diverse città.
Ci sono stati anche 278 attacchi della polizia e 28 vittime di lesioni agli occhi, sempre tra i manifestanti.

L’ONG Temblores è un'organizzazione che opera per la protezione dei diritti umani degli indigenti, delle persone LGBTI, delle lavoratrici del sesso, dei tossicodipendenti e delle vittime della violenza della polizia.

Indepaz lavora in Colombia da 37 anni con l'obiettivo di favorire un clima di riconciliazione, pace, non violenza e rispetto per la vita.

Questi sono i numeri spaventosi di proteste nate per contrastare un progetto di riforma fiscale decisamente iniquo portavo avanti dal regime neoliberista di Duque. Poi la rabbia è esplosa perché il popolo colombiano è stato massacrato da un neoliberismo applicato in maniera selvaggia.

Come affermato dal giornalista e scrittore colombiano Hernando Calvo Ospina, la Colombia brucia non solo per la riforma tributaria, ma per fame e dignità.

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