Elezioni in Cile: al ballottaggio Boric (sinistra) e Kast (estrema destra)

22 Novembre 2021 02:05 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Il Servizio Elettorale (Servel) del Cile, giunti allo scrutinio del 71,45 per cento dei seggi elettorali, comunica che il ballottaggio presidenziale si svolgerà tra il candidato Gabriel Boric per la coalizione di sinistra Apruebo Dignidad e il candidato dell’estrema destra José Antonio Kast il prossimo 19 dicembre.

La grande sorpresa, però, è il terzo posto occupato dal candidato Franco Parisi (13,7%, 357.246 voti), economista liberale che ha fatto campagna sui social e dagli Stati Uniti. L’outsider ha preceduto la democristiana Yasna Provoste (12,5%), il candidato della coalizione di governo Sebastián Sichel (11,9%), Marco Enriquez-Ominami che si ferma al 7,5%, e il candidato dell’estrema sinistra Eduardo Artés che raccoglie l’1,4% dei voti.

Il primo a riconoscere la sconfitta - e per inciso il successo di Kast - è stato Sichel, candidato del presidente Piñera e dei partiti che compongono la coalizione di governo. Intorno alle 20:00, ha annunciato la sua decisione di "farsi da parte" dalla vita pubblica, sottolineando però che non voterà per Boric. Ha infatti riconosciuto di aver già chiamato Kast per congratularsi con lui e che, pur avendo importanti differenze programmatiche, "sono disposto a parlare", aprendo la porta a un sostegno della coalizione di governo all’estrema destra di Kast.

Voto all’estero

Boric è risultato in testa nel voto internazionale. In paesi come la Spagna, dove Boric ha ottenuto il 63% rispetto al 13% di Kast e all'11% di Sichel. La stessa tendenza si è verificata in Germania, Italia, Finlandia, Norvegia e Svizzera. In Francia, Belgio, Danimarca e Olanda il Frente Amplio ha mantenuto la leadership ma con Sichel che ha sopravanzato Kast. Anche in Svezia, paese dove vi è una forte presenza cilena frutto dell'esilio dopo il colpo di Stato del 1973, ha prevalso Boric 1.178 voti, seguito dalla candidata DC Yasna Provoste (86 voti) e dal professore di estrema sinistra Eduardo Artés (78 voti). Curiosamente, Kast - il cui nonno era un soldato nazista - ha vinto in Israele con 40 voti, seguito da Sichel (18) e Boric (15).

File, caldo e disorganizzazione

Nel bel mezzo di un'ondata di caldo che investe la zona centrale del Paese con temperature superiori ai 31 gradi, gli elettori hanno fatto code che, a differenza di altre elezioni, sono state molto più lunghe. Questa circostanza si è verificata a causa di alcuni cambiamenti nei seggi elettorali, costringendo gli elettori a dirigersi verso altri comuni e anche alla mancanza di spazi abilitati, che ha generato enormi file in strada con il sole che picchiava forte. Alle 18, infatti, i seggi non hanno potuto chiudersi come previsto, poiché per legge qualsiasi elettore che arriva fino a quell'ora deve poter votare.

C'è anche un dettaglio non da poco che ha reso l'iter molto lento. Oggi si votava per eleggere il nuovo presidente, ma anche per l’elezione di senatori, deputati e consiglieri regionali.

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