Il 5 dicembre del 1936 l’Unione Sovietica adottava una nuova costituzione conosciuta anche come Costituzione di Stalin, ridisegnò la forma di governo dell'Unione Sovietica, sostituendo la Costituzione sovietica del 1918 e quella integrativa del 1924.
Oltre a nuovi diritti dei lavoratori la Costituzione prevedeva per tutti i cittadini il diritto alla tutela della salute, all'alloggio e all'istruzione, alla cura nella vecchiaia o in caso di malattia. Abolita la proprietà privata, ammessa in casi particolari, adottato il suffragio universale diretto e soprattutto sancita la dittatura degli operai e dei contadini.
La data viene celebrata tramite i suoi profili social dal leader del Partito Comunista della Federazione Russa Gennady Zyuganov: «Amici! Oggi, 5 dicembre, sono 85 anni da quando il popolo sovietico ha adottato la Costituzione di Stalin - la più democratica, umana, giusta della storia!».
Zyuganov ha poi evidenziato che la Costituzione del 1936 garantiva «giornata lavorativa di otto ore, diritto al riposo, posto di lavoro garantito, istruzione universale e gratuita, autentica uguaglianza di genere, - questi e altri diritti e libertà erano garantiti solo in un paese al mondo - la Grande Unione Sovietica».
Alle accuse di dittatura il comunista russo replica: «La dittatura della maggioranza operaia è servita da garanzia dell'applicazione della Costituzione di Stalin. Lavoratori, contadini, intellettuali dell'URSS avevano tutte le risorse del paese».
La conclusione del pensiero di Zyuganov è rivolta all’oggi: «Questa può sembrare una favola per i giovani di oggi. Ma prima o poi il CPRF la renderà realtà».
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