Confermata la presenza di militanti stranieri tra i rivoltosi in Kazakistan. Il presidente kazako Tokayev ha dato conferma a quanto era già più di un sospetto, in occasione del colloquio bilaterale con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. L'incontro online si è svolto su iniziativa della parte europea, secondo il sito ufficiale del Presidente della Repubblica del Kazakistan.
Tokayev ha affermato che sul territorio del Kazakistan erano presenti militanti dei paesi dell'Asia centrale e del Medio Oriente. In particolare, ha fatto riferimento all'Afghanistan, citando i luoghi di provenienza dei militanti stranieri inviati ad animare la rivolta.
“Non ho dubbi che sia stato un attacco terroristico. Un atto di aggressione ben organizzato e ben preparato contro il Kazakistan con la partecipazione di combattenti stranieri, principalmente dai paesi dell'Asia centrale, compreso l'Afghanistan. C'erano anche combattenti provenienti dal Medio Oriente", ha denunciato Tokayev.
Prime dichiarazioni Putin su #Kazakhstan: "Tutti capiscono che i disordini non sono un'azione spontanea causata dell'aumento dei prezzi del carburante. In Kazakhstan assistiamo a un'aggressione del terrorismo internazionale, con militanti ben addestrati".https://t.co/1qWYbWDesw
— lantidiplomatico.it (@Lantidiplomatic) January 10, 2022
Il presidente del Kazakistan ha affermato che l'obiettivo di coloro che stanno dietro l'organizzazione dei disordini era prendere il potere nel Paese.
“L'idea era quella di formare una zona di caos controllato sul nostro territorio con la successiva presa del potere. Pertanto, in Kazakistan è stata lanciata un'operazione antiterrorismo”.
Adesso la situazione sembra andare verso una stabilizzazione, grazie anche all’immediato sostegno fornito dai paesi alleati del CSTO che hanno inviato un contingente congiunto impegnato in attività di peacekeeping.
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